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La Rai si piega a Fazio: contratto milionario, è bufera

La Rai si piega a Fazio: contratto milionario, è bufera

NAZIONALE. Quello di Fabio Fazio e’ un “comportamento vergognoso”. Lo dice ai cronisti Roberto Fico, presidente della commissione di Vigilanza della Rai, a margine di un appuntamento a Napoli. “E’ uno scandalo”, aggiunge, perche’ quando si parlava di “toccare il portafogli del grande comunista” Fabio Fazio “voleva scappare in un’altra tv. Ora che e’ arrivato il suo compare Orfeo – conclude – viene spostato a Rai 1, gli aumentano lo stipendio e non vuole piu’ scappare”.

“Il caso del rinnovo milionario del contratto di Fabio Fazio in Rai, oltre ad alimentare perplessita’ e indignazione in termini di opportunita’ morale per un’azienda pagata per due terzi dal canone degli italiani, solleva gravi dubbi in ordine alla legittimita’ e al possibile danno erariale causato al servizio pubblico”. E’ quanto sostiene il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai, in una lettera-esposto inviata via pec al presidente dell’Autorita’ nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, e al Procuratore regionale del Lazio della Corte dei Conti, Andrea Lupi, nella quale pone al’attenzione delle autorita’ di controllo alcuni punti: mancata applicazione della delibera del Cda sulla riduzione del 10% dei compensi sopra i 240mila euro; assegnazione di un compenso a Fazio attraverso una societa’ che al momento risulta ancora non costituita; assegnazione parziale della produzione di “Che tempo che fa” a una societa’ esterna senza bando di gara; pagamento dei diritti per una trasmissione che va in onda in Rai da 14 anni; anomalia del contratto quadriennale e non triennale, che scavalca anche il prossimo Cda.

“Si configura uno scandalo di grandi proporzioni – spiega il deputato dem – che colpisce le casse dell’azienda e causa anche un evidente danno reputazionale di fronte al Paese che fa sacrifici e tira la cinghia, mentre una casta di intoccabili aumenta sempre di piu’ i propri super compensi. A fronte di cio’, la Corte dei Conti, che ha un proprio rappresentate nel Cda Rai, e ad Anac, massima autorita’ di garanzia per i contratti pubblici, dovrebbero valutare se non sia opportuno accendere un faro su quanto sta accadendo nel servizio pubblico radiotelevisivo pagato con quasi due miliardi all’anno di soldi dei cittadini”.

Nell’esposto Anzaldi passa poi ad elencare nel dettaglio le contestazioni sulle quali chiede ad Anac e Corte dei Conti di intervenire: “Secondo quanto riferisce la stampa, il compenso di Fazio passa da 1,8 milioni di euro annui a 2,8. Un aumento del 50%, mentre l’azienda con una direttiva approvata dalo una settimana fa si impegnava a tagliare di almeno il 10% tutti i compensi sopra al tetto da 240mila euro. Tralasciando la questione pur grave del mancato rispetto di una legge del parlamento, che ha introdotto il limite per tutti in Rai ma non viene rispettata, come puo’ essere compatibile il maxi aumento al contratto di Fazio con la deliberazione del Cda sulla riduzione di almeno il 10%?”.

“C’e’, poi, un’altra questione – scrive ancora Anzaldi nell’esposto a Cantone e alla Corte dei Conti – sulla quale e’ opportuno che in particolare l’Anac faccia una valutazione: la produzione delle puntate della trasmissione di Fazio verra’ affidata, in appalto parziale, ad una costituenda societa’: il Cda di un’azienda pubblica puo’ deliberare di stipulare un contratto di appalto con una societa’ che ancora, a quanto risulta, non esiste? Societa’ di cui, peraltro, sara’ socio lo stesso soggetto gia’ beneficiario del contratto principale? Il pacchetto Fazio, infatti, prevedrebbe non soltanto un compenso al conduttore di 11,7 milioni di euro per 4 anni, ma anche un esborso di altri 10,8 milioni di euro per la produzione delle puntate, cachet degli ospiti, organizzazione. Un costo totale, quindi, di oltre 20 milioni di euro, per quello che si configura almeno per una parte come un vero e proprio appalto di produzione: si puo’ affidare un incarico del genere senza una regolare gara? Anac lo ritiene possibile?”.

“Altro punto sul quale Corte dei Conti e Anac – e’ scritto ancora nell’esposto – potrebbero effettuare una valutazione secondo le proprie competenze: sempre stando a quanto riferito dalla stampa, il rinnovo contrattuale con Fazio prevede che una parte del suo compenso venga riconosciuta come pagamento dei diritti per il format “Che tempo che fa”. Appare sorprendente che un programma che va in onda in Rai da 14 anni, prodotto negli studi Rai, con una formula che prevede interviste a ospiti famosi condotte sempre dallo stesso conduttore, possa essere considerato un format da dover acquistare. Se e’ veramente un format, perche’ non viene venduto a livello internazionale come ad esempio il Grande Fratello, l’Isola dei famosi e Affari tuoi? Perche’ questa distinzione tra compenso e diritti avverrebbe solo ora? Altra anomalia: la durata quadriennale del contratto. In Rai, come in tutto il settore televisivo, normalmente i contratti hanno durata triennale. Perche’ per Fazio e’ stata decisa una durata di quattro anni, che scavalca non soltanto l’attuale Cda ma anche quello futuro?”.

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