Cronaca

«Fu sostenuto dal clan Mallardo, il ras Micillo mi chiese di aiutarlo alle elezioni». Così la camorra appoggiò un noto politico

il ras Micillo mi chiese di aiutarlo alle elezioni

NAPOLI. Dal palazzo comunale di Corso Campano 200 a Montecitorio. I tentacoli del clan Mallardo erano capaci di condizionare non solo la politica locale ma anche quella regionale e nazionale. E’ quanto emerge dalle carte che ha portato tre settimane fa all’operazione riguardante il patto tra Scissionisti, Di Lauro, Mallardo, Puca e Verde per la commissione di truffe ed altri reati.
Secondo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia la cosca giuglianese avrebbe appoggiato alle elezioni un noto politico, tutt’ora deputato, ex Pd. Il politico – di cui non facciamo il nome poiché ci sono indagini in corso – si candidò prima alle comunali a Napoli e poi alle politiche. Nelle elezioni napoletane – secondo il pentito – ottenne l’appoggio dal clan Mallardo. A sostenerla fu Biagio Micillo, luogotenente della cosca giuglianese, il quale aveva ottimi rapporti con gli Scissionisti di Scampia e con l’appoggio della zona del Vasto attraverso Gennaro Trambarulo ‘o pazzo. “So con precisione dell’appoggio fornito da MICILLO Biagio a…omissis…, perché, da un verso ero legato da vincoli amicali e dall’altra facevo parte di un gruppo politico opposto”.
Il collaboratore ha spiegato di aver appreso queste informazioni direttamente da Micillo perché in occasione dalla campagna elettorale questi gli chiese quali fossero le sue intenzioni ben sapendo che Pirozzi era vicino ad uno schieramento politico diverso. Siccome anche Pirozzi, come da lui stesso riferito, aveva rapporti ‘amicali’ con il candidato del clan promise che, sebbene non potesse sostenerlo, che non gli “avrebbe fatto campagna elettorale contro”. In quell’occasione, ha ricordato, Micillo “mi specificò che lui… sosteneva tanto che aveva inviato uno a fare il giro delle case a Napoli dove lo stesso Micillo Biagio aveva aderenze. Per aderenze intendo rapporti sia politici che camorristici”.
In passato – secondo Pirozzi – anche un parente del politico coinvolto ha ottenuto l’appoggio del clan Mallardo, sempre attraverso Biagio Micillo come procacciatore di voti. Le dichiarazioni di Pirozzi, attualmente al vaglio dei magistrati per verifícarne l’attendibilità, aprono uno squarcio nella zona grigia