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Tumori e cellulari, il servizio delle Iene mette i brividi. Ecco le 7 regole da seguire

CELLULARE RISCHI

Nazionale. Sta facendo molto discutere il servizio andato in onda ieri sera durante il programma Le Iene sulla correlazione tra i tumori e l’esposizione alle onde elettromagnetiche dei cellulari. Pur non volendo creare allarmismo ciò che emerge dal lavoro di Matteo Viviani, e soprattutto dalla ricostruzione della Dottoressa Fiorella Belpoggi, direttrice del Centro di Ricerca sul Cancro Ramazzini di Bologna che da 25 anni fanno sperimentazioni in questo campo, è preoccupante.

 

“Oggi le sperimentazioni sono finite e i risultati sono stati scioccanti – spiegano Le Iene sul loro sito ufficiale –Nel 2013 il dottore Soffritti, del Centro di ricerca sul cancro Ramazzini di Bologna, ci raccontava delle sperimentazioni in cui mettevano gli animali vicino ad un campo elettromagnetico per vedere il suo vero impatto. La sua speranza era: “Auspico che il risultato sia negativo, altrimenti le preoccupazioni sarebbero molte” (clicca qui per il servizio). Le preoccupazioni per la salute anche degli esseri umani riguardano tutte le telecomunicazioni: telefono, radio, televisione, computer e altro. Oggi questa sperimentazione è finita e il risultato non è dei migliori. Dopo anni di ricerche, sembrerebbe che l’uso del cellulare possa aumentare il rischio di tumore.

I peggiori posti per usare il cellulare in questo senso sono la macchina e il treno. Perché? La risposta è semplice: un telefono in movimento, per rimanere agganciato alla rete, emette più radiazioni. Non solo: tutte le radiazioni ci finiscono addosso. Una delle vittime di un tumore benigno al cervello diceva nel nostro precedente servizio: “Passavo da 5 a 7 ore al giorno al telefono”. Oggi quante ore passiamo noi davanti ai vari schermi? Gli studi del centro Ramazzini sostengono che “tutte le radiofrequenze sono in grado di fare rotture sul dna”. La cosa è molto preoccupante. Così come lo sono anche le dichiarazioni dell’oncologo americano Anthony Miller dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: “tutte le radiazioni delle radiofrequenze sono cancerogene per l’uomo”.

La dottoressa Devra Devis, oncologa e scrittrice americana, ci parla anche dello scandalo “Phonegate”: è scoppiato grazie al medico francese Marc Arazi e ha fatto tremare i produttori di telefonia. Ha scoperto come i test svolti dai produttori per certificare i limiti delle emissioni delle onde elettromagnetiche sarebbero stati inutili. Perché sarebbero stati fatti in maniera non realistica: simulavano l’uso del cellulare a distanza di 7-10 millimetri dall’orecchio (un centimetro, in pratica). Chi di voi usa il telefono a questa distanza? Nessuno.

C’è una differenza di impatto tra bambini e adulti? Sicuramente sì. I cervelli giovani assorbono più radiazioni di quelli adulti e il numero dei bambini che usano il cellulare sta continuamente aumentando. Le radiofrequenze sarebbero in grado di attaccare non solo il cervello umano, ma anche i testicoli e addirittura il cuore. Quanti di voi tengono il cellulare nella tasca? E non c’è bisogno che lo usiate, perché il telefono riceve e invia segnale in modo continuo. Parliamo di 1,4% probabilità del rischio che una persona si ammali di tumore usando il telefono in eccesso. Sembra poco, ma su 7 miliardi, i casi sarebbero milioni. Cosa fa il governo per informare la gente sul pericolo del cellulare? Qualche spot pubblicitario e o non basta.”

 

LE 7 REGOLE D’ORO

Evita di tenere il cellulare attaccato all’orecchio
Usa il vivavoce o le cuffie
Non tenere il cellulare vicino al cuore ed alle parti intime
Non dormire troppo vicino al cellulare
Non telefonare nei mezzi in movimento
Il telefono emette radiazioni anche se non è in chiamata
Se date il telefono ai bambini mettete la modalità aereo

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