Politica

Case popolari occupate abusivamente, in provincia sono quasi 3000

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Napoli. “In occasione della seduta del 22 novembre abbiamo avuto modo di discutere il Question Time sulle occupazioni abusive degli immobili Iacp a Napoli e provincia, chiedendo se sono stati effettivamente effettuati degli sgomberi, oltre all’attivazione di ulteriori procedure di sfratto, in seguito a quelle già attivate nel 2016 e se si sia provveduto a censire gli occupanti che hanno perso i requisiti.

 

La giunta, nella persona dell’assessore all’Urbanistica Bruno Discepolo, ci ha risposto che nel 2016 furono inviate 1600 diffide agli occupanti senza titolo, al sindaco di Napoli e alla Procura. Dal 2016 in poi sono state richieste ai comuni ulteriori 480 nuove procedure di rilascio. A fronte di tali diffide, ripetute anche negli anni successivi, non sono stati effettuati degli sgomberi, che rientrano nelle competenze dei comuni. Allo stato attuale, dunque, risultano ben 2880 occupanti abusivi tra Napoli e provincia, di cui 1543 nel solo capoluogo. A questi, secondo la risposta dell’Iacp, vanno aggiunti 1094 occupanti che hanno perso i requisiti. Siamo parlando di circa 8000 unità su scala regionale”. Lo rende noto il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli. “Il problema – aggiunge Borrelli – è che a fronte delle diffide e delle procedure di rilascio, è il numero degli sgomberi che è pari a zero. Stiamo parlando di immobili che molto spesso sono sotto il controllo della camorra che arriva addirittura ad affittarli. Tra l’altro ci risulta che chi paga, spesso, non riesce neanche ad usufruire dei servizi. Siamo di fronte ad un esempio di ingiustizia e inefficienza. Purtroppo la suddivisione delle competenze tra Regione e comuni ha portato ad una deresponsabilizzazione collettiva. Sarebbe necessario uscire da tale impasse, affidando ad un solo soggetto l’intera gestione delle case popolari. Per questo proporremo al parlamento una modifica legislativa che attribuisca a un solo ente la manutenzione, la gestione, l’assegnazione e lo sgombero”.