Acerra. La rottura della tregua era arrivata all’inizio dell’anno, con l’uccisione di Gennaro Mariniello. Ieri pomeriggio sul marciapiede davanti casa è caduto Giuseppe Avventurato, altro cognome molto conosciuto negli ambienti investigativi. Il 48enne di corso Resistenza non aveva a suo precedenti per camorra, ma tre procedimenti aperti, uno dei quali per droga.
Il suo profilo, alcune parentele e le modalità dell’esecuzione hanno fatto da subito propendere per l’omicidio legato alle dinamiche della criminalità organizzata. Improbabile pensare che i killer siano venuti da fuori città; più possibile che siano locali e che siano conosciuti dal 48enne, attirato in una trappola da chi conosceva le sue abitudini.
D’altra parte le fibrillazioni tra gruppi criminali sul territorio acerrano non sono una novità di queste ore, ma sono state fotografate con grande precisione dall’ultimo dossier della Direzione Investigativa Antimafia. Un’istantanea scattata sul finire del 2018 dagli 007 e pubblicata in questi mesi di apparente tregua intercorsi tra l’omicidio di Mariniello e quello di Avventurato.
Non un vero e proprio conflitto, ma la tensione percepita nelle strade venne fedelmente riportata dal dossier Dia che specificò come i tre gruppi principali, tra i quali proprio quello in cui orbitano gli Avventurato, sarebbero dediti a estorsioni e spaccio. Una situazione di equilibrio precario alla quale si aggiungono i “clan minori” come scrisse la Dia o addirittura “cani sciolti”, come da qualcuno sussurrato. Una fibrillazione costante che potrebbe aver lasciato sul campo di due morti barbaramente uccisi nell’anno che si sta per chiudere, anche se è presto per legare quanto avvenuto 24 ore fa a preciso scenario criminale.
Di certo c’è un uomo trucidato sul corso con diversi colpi di pistola (3 quelli che lo hanno centrato a volto e torace) a pochi metri dagli occhi sgomenti dei suoi familiari.
