Cronaca

«Pantani è stato ucciso»: la verità choc del pusher napoletano del Pirata

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Portici. «Sono convinto che Marco sia stato ucciso», ha detto Miradossa il quale ha aggiunto di sapere che il grande ciclista era in possEsso di 20 mila euro in contanti «che non sono mai stati trovati, lo so perché me li doveva portare. Poi ci sono dei prelievi fatti, io quei soldi però non li ho avuti e non sono stati trovati in camera. L’ho sempre detto al Pm, ‘cercate i soldì, ma non sono mai stato creduto. Ho dovuto patteggiare, hanno creduto che i soldi li avessi presi io. Sono stato accusato di spaccio e omicidio colposo».

 

L’uomo ha spiegato che non era l’unico fornitore di Pantani, «credo di essere stato solo io per i 5-6 mesi che l’ho frequentato». Rispondendo ad alcune domande di Endrizzi, Miradossa ha detto: «Veneruso lo conosco da Napoli, Fabio Carlino l’ho conosciuto a Rimini e Cappelli era socio di Carlino. A Veneruso ho fatto fare la consegna quel giorno, la nostra era tra virgolette una collaborazione», all’occasione si rivolgeva a lui ha in sostanza detto Miradossa. «Dalle foto e dai video che ho visto, Marco non ha consumato droga in quella camera, non ho visto tracce, Marco non sniffava», ha aggiunto Miradossa. «Non ho idea» di chi poteva voler uccidere Pantani, ha detto ancora Miradossa.

«Pantani ha sempre negato di aver fatto uso di doping ma non mi ha mai parlato di sospetti, non so se ne avesse». Continua Miradossa (che ha patteggiato una condanna per spaccio nella vicenda legata a Pantani) il quale ha riferito anche di una cena a casa sua con una decina di persone a Rimini. L’uomo ha raccontato di aver appreso della morte del ‘piratà il 14 febbraio 2004 a casa sua con televideo pagina sport. «Poi dopo ho pensato: strano che Pucci e Carlino, titolari di una agenzia, quel giorno non fossero a Rimini. Ci ho riflettuto dopo. Loro hanno dichiarato che erano sulla neve, non li ho più visti e neppure voglio farlo», ha riferito Miradossa, il quale ha ribadito che era «impossibile che Pantani morisse con la quantità di droga che gli ho fornito» e ha sottolineato che gli sarebbe convenuto «di più se il caso fosse stato chiuso». «Ho visto in tribunale le foto della stanza in cui Pantani è stato trovato, io non sono mai entrato in quella stanza ma in tv si vede che c’è una traccia cocaina. Se non era cocaina era borotalco», ha poi aggiunto in un botta e risposta con il senatore di FI Giacomo Caliendo che è stato in gran parte segretato.