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Emergenza rifiuti, l’accusa al governatore: De Luca sta avvelenando la provincia

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Napoli. “Quello che conta, per De Luca, non è il benessere e la salute dei cittadini della Campania, ma solo millantare operazioni di facciata. Ergersi a eroe dicendo di aver ripulito le strade di Napoli, per poi sversare 600 tonnellate di tal quale in un impianto che va a infestare l’aria in un territorio già martoriato è pura ipocrisia. Bruciare rifiuti dei cassonetti in un inceneritore omologato per il secco e già al limite della sua capacità, equivale a liberare nuove emissioni nell’aria di Acerra e dei tanti comuni limitrofi che già pagano da troppo tempo le scelte scellerate delle politiche ambientali e inceneritoriste di Bassolino, Caldoro e dello stesso De Luca”. Lo dichiara la capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino.

 

“Siamo a pochi mesi dalla scadenza delle peggiore consiliatura della storia della Campania, insieme a quella del centrodestra di Caldoro, e ancora una volta si ricorre a una soluzione emergenziale. La verità è che oggi non ci troveremmo in queste condizioni, se solo si fosse dato attuazione al piano rifiuti e alla relativa legge regionale, datati entrambi 2016 e paradossalmente entrambi a firma di De Luca. Senza riduzione del rifiuto a monte, una raccolta differenziata spinta e impianti compost, non si darà mai vita a una vera economia circolare, unico superamento di quella strategia inceneritorista che accomuna De Luca al centrodestra di Caldoro, Cesaro e Salvini”.