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Avvocato positivo al Coronavirus, le attività dei Palazzi di giustizia continuano

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Napoli. “Le direttive emanante dal presidente del Consiglio dei ministri e dai ministri della Salute e della Pubblica amministrazione, tutte recepite in circolari del ministero della Giustizia, confermano che le attività degli uffici pubblici e quindi dei Palazzi di Giustizia, nonostante il verificarsi di casi di positività del coronavirus anche al di fuori delle zone cd. focolaio, devono continuare regolarmente previa l’adozione di misure di disinfezione e radicale pulizia, sia l’assunzione di regole funzionali a limitare l’afflusso nei Palazzi di Giustizia ed a scaglionare, in particolare l’accesso alle aule di udienza (oltre che a sospendere tutte le attività convegnistiche e di formazione all’interno dei Palazzi di Giustizia), sia il posizionamento di presidi igienizzanti in tutti i luoghi a tanto utili”.

 

É quanto scrivono, in una nota il presidente della Corte di Appello di Napoli, Giuseppe de Carolis di Prossedi, ed il procuratore generale di Napoli, Luigi Riello. Nella nota si conferma che “già sono state disposte già da ieri e che sono tuttora in corso opere di radicale pulizia e di disinfezione degli interi Palazzi di Giustizia di Napoli e Napoli Nord”. Il presidente della Corte di Appello ed il
procuratore generale confermano, inoltre, di aver “dettato linee guida a tutti i presidenti dei Tribunali ed ai Procuratori della Repubblica del distretto al fine dell’applicazione delle direttive ministeriali sopra citate”. E confermano anche di “aver autorizzato i suddetti Presidenti e Procuratori all’acquisto dei suddetti presidi da allocare in tutti i Palazzi di Giustizia del distretto”. Il presidente della Corte di Appello ed il procuratore generale, infine, “pregano vivamente il presidente dell’Ordine degli avvocati affinché sensibilizzi gli iscritti all’Ordine, come già si è provveduto per i magistrati e il personale amministrativo, al fine del rispetto delle direttive ministeriali in tema di quarantena per chi abbia avuto contatti con soggetti conclamati positivi al
coronavirus provenienti da territori extraregionali, laddove il ministero segnala la riconducibilità delle violazioni alla regola sulla quarantena alla fattispecie dell’articolo 650 del codice penale”.