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Infermieri senza protezioni, già partita la diffida alla Regione: “Mandati allo sbaraglio”

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NAPOLI. Pubblichiamo la nota del sindacato NURSIND Pascale, firmata dal dirigente Emilio Benetti

 

La scorsa edizione del TG5 del 21 marzo apriva con l’ennesimo episodio di paradosso nei confronti del personale sanitario impegnato nell’emergenza Coronavirus. Nel servizio andato in onda veniva intervistato il nuovo commissario incaricato per la costruzione di un Covid Hospital nell’ex fiera di Milano, Guido Bertolaso. Durante l’intervista si vedeva il neo commissario maneggiare una mascherina Ffp3; sempre nello stesso servizio, pochi minuti prima, venivano mostrate delle immagini che mostravano il personale sanitario impegnato in prima linea nell’emergenza, e dunque a contatto con pazienti infetti con supporto ventilatorio, SFORNITO di questo indispensabile presidio di protezione.

Questo non è il primo caso di paradosso, né l’ultimo: ahimè numerosi sono i servizi mandati in onda in questi giorni in cui si è visto questo DPI utilizzato in modo inappropriato; di norma, infatti, tale presidio, dovrebbe essere utilizzato dai sanitari che assistono individui infetti o potenzialmente tali, in particolare durante le manovre che producono maggiore aereosolizzazione (ad es. intubazione, broncoaspirazione a circuito aperto, broncoscopia) [1].

Diverse le persone del mondo dello spettacolo, politico e dello sport che, nonostante risultino asintomatiaci, continuano ad essere sottoposti al tampone, mentre per il personale sanitario, di cui si riscontrano migliaia di casi positivi, tale procedura viene centellinata e riservata troppo spesso ai soli sintomatici. Se a questo vi aggiungiamo i diversi protocolli sparsi a livello nazionale che, spesso misconosciuti anche dall’Azienda Ospedaliera che li adotta, confondono il personale e ritardano in maniera anche significativa la diagnosi, esponendo così anche il personale “sano” al contagio, oltre che l’intera collettività.

Un punto essenziale per uscire vittoriosi da quest’emergenza è proteggere il personale sanitario dall’infezione perché è la risorsa più preziosa.[2]

illogico “sorvolare” sulla sicurezza del personale sanitario esistente (già formato e con esperienza) e poi fare bandi di assunzione urgenti; è illogica la corsa forsennata ad acquistare respiratori se poi ci si trova senza personale per assistere i pazienti. In qualsiasi situazione di emergenza in cui c’è qualcuno da salvare la regola base è non far ammalare, o peggio ancora morire, chi interviene per aiutare.

Questo il nostro obiettivo!

Non esistono Ordini, categorie professionali o orientamenti politici, oggi più che mai esistono PERSONE. Gli sforzi che noi come NURSIND stiamo mettendo in campo in questi giorni puntano a garantire a TUTTI i lavoratori la tutela della salute.

A tal fine siamo partiti a “gamba tesa” con la lettera di diffida dello scorso 20 marzo 2020 nei confronti del Governatore della Regione Campania, del Prefetto di Napoli, della Procura della Repubblica e dell’Ispettorato del Lavoro di Napoli: “Emergenza COVID-19 – Contestazione mancata adozione

delle misure minime per il contenimento del contagio ed a tutela della salute dei lavoratori e della sicurezza sui luoghi di lavoro”.

In ultima considerazione, un altro aspetto fondamentale è quello motivazionale ed emotivo del personale sanitario che, in una situazione di enorme sovraccarico di lavoro e di stress, ha dovuto e deve preoccuparsi anche di rischiare di ammalarsi e di trasmettere quindi il contagio ai propri cari. In queste situazioni bisogna fare di tutto per ridurre la probabilità di burn out degli operatori e la percezione di essere protetti dall’infezione è il primo punto per andare nella giusta direzione.

A tutti Voi, inscritti e non, sia ben chiaro un concetto: “NON SIETE SOLI”.

Noi ci siamo, sia in prima linea che dietro le quinte e continueremo a lavorare insieme a Voi e con Voi per uscirne vittoriosi da quest’emergenza, certi che domani ci riabbracceremo più forte di prima.

Napoli 24 marzo 2020

Emilio Benetti
Dirigente sindacale NURSIND Pascale

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