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Vaccino Covid-19: un ricercatore del Sud studia l’ipotesi di applicare un cerotto

immagine laboratorio

Nazionale.  Dodici -diciotto mesi per far si che il vaccino anti Covid-19 possa essere pronto. E’ ormai una frase a cui siamo abituati ad ascoltare da diversi giorni, anche se bisogna affermare che si sta facendo l’impossibile per ridurre i tempi.

Non sarà facile ma i primi segnali incoraggianti non tardano ad arrivare: nella giornata di ieri, Rai News 24 ha annunciato che il vaccino creato a Pittsburg ha avuto i suoi effetti positivi sui topi, e che sarebbe potenzialmente semplice ed economico da produrre su vasta scala. Entro un mese i primi test clinici sull’uomo.

Lo studio dei vaccini continua a ritmo spietato e c’è anche chi ipotizza   un cerotto direttamente sulla pelle, in modo facile e indolore.

Il maggiore promotore di questa sperimentazione è un ricercatore di origini baresi Andrea Gambotto  oggi professore associato al Department of Molecular Genetics and Biochemistry, University of Pittsburgh School of Medicine, il quale illustra la ricerca che si sta adoperando “Con la SARS già nel 2003 avevamo identificato la proteina chiave che dobbiamo usare come target anche per il nuovo SARS-Cov-2:

la proteina “spike”, ovvero quella che forma le punte (in realtà più simili a minuscoli ombrelli) di cui è composta la corona del virione e che serve al virus per entrare nelle cellule legandosi ai loro recettori.

La proteina “spike” è una specie di chiave che il virus usa per entrare nelle cellule: se blocchi quella chiave, puoi fermare il virus”.