Nazionale. Bar e ristoranti in che modo riapriranno nella fase 2? Quali saranno le misure precauzionali che metteranno in atto per contrastare la diffusione del contagio Covid-19?
Sono queste le domande che in questi giorni il presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte, l’intero esecutivo col supporto del comitato tecnico scientifico, si stanno ponendo per cercare di trovare la migliore soluzione per la ripartenza di quelle attività ferme ormai già da un mese.
Ferme giustamente per contrastare l’emergenza Covid-19, ma ora l’esecutivo di governo è chiamato alla sfida di far ripartire l’Italia nella maniera più sicura possibile, avendo sempre come primo obiettivo quello di tutelare la salute dei cittadini.
Il premier Conte, a piccoli passi vuol far ripartire l’Italia, anche se inevitabilmente alcune zone della nostra nazione tarderanno nel loro processo di riavvio.
La soluzione al vaglio in queste ore è la distanza di un metro e ottanta/ due metri, al bar e al ristorante. Tale condizione risulterebbe di difficile praticabilità soprattutto al bancone, ma che permetterebbe a circa 300 mila imprese di ripartire da inizio maggio in poi.
Inoltre per i ristoranti ci si chiede se potrà essere possibile servire pasti di asporto, senza doverli però consegnare a domicilio.
Insomma, piccoli passi per poter riprendere le attività produttive, anche perchè il danno economico subito dal mancato incasso delle festività di Pasqua, resta un qualcosa difficile da colmare.
Per quanto riguarda invece la data di riapertura di Bar e Ristoranti, la speranza di poter terminare la chiusura dopo Pasqua è veramente ridotta al lumicino. Si ripartirà ad inizio maggio, ma ora ovviamente i locali dovranno attrezzarsi al meglio per fornire tutte le sicurezze lavorative ai proprio dipendenti e per eseguire le direttive che verranno emanate dal governo.
La Fase 2 dell’emergenza non è ancora iniziata, ma bisognerà organizzarsi al meglio per non farsi trovare impreparati.
