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I bulli diventano online: attacco hacker ai compiti dei ragazzi. Al vaglio piattaforme più sicure

didattica a distanza

Regionale.  “Assaltiamo le videolezioni- invadiamo videolezioni”. Sono questi alcuni nomi dei gruppo che si possono trovare su Telgram, che testimoniano il nuovo fenomeno che si sta diffondendo in queste ore: il cyberbullismo, con ragazzi che entrano nelle piattaforme informatiche degli istituti scolastici modificando programmi, video lezioni e inserendo foto e testi  per niente inerenti alla didattica che faticosamente i docenti cercano di portare avanti in questi giorni di emergenza.

Sulle pagine di Repubblica infatti, si parla del nuovo fenomeno dei cyber -bulli in versione Coronavirus, i quali avendo padronanza del mezzo informatico riescono a provocare disagi enormi alla didattica a distanza, che in questi giorni sta sostituendo la normale attività scolastica.

Per i ragazzi che si cimentano in questi atti di bullismo virtuale, non è molto complicare entrare nei sistemi informatici: basta ottenere da un amico le credenziali di accesso  a una piattaforma e poi il gioco è fatto.

In una scuola del centro di Napoli, questi bulli informatici, hanno sostituito al documentario della seconda guerra mondiale le ultime gare dei mondiali di calcio o qualche scena dell’ormai famosa “Casa di Carta”. Il docente nel momento in cui cercava di spiegare la discesa in campo nella seconda guerra mondiale, si è trovato di fronte le immagini di Totti nel mondiale del 2006 mentre calciava il rigore decisivo nella gara con l’Australia.

In un altro liceo nelle slide degli insegnanti che si adoperavano alla spiegazione, sono comparsi cuoricini e dichiarazioni d’amore che ovviamente hanno lasciato di stucco tutti quelli che stavano seguendo la lezione.

In una scuola media invece  uno studente si è riuscito a fingere il docente, assegnando compiti e correggendo esercizi.

Insomma ai tempi del Coronavirus, il bullismo si è trasformato in cyberbullismo.  In questi giorni si studia anche la possibilità di cambiare piattaforme, anche a pagamento, ma molto più sicure.