In un paese dove non si sa ancora se il prossimo 4 maggio si passerà alla Fase 2 e dove nella giornata di ieri ci sono stati quasi 600 decessi di persone risultate positive al Coronavirus, sempre più insistentemente nelle ultime ore si parla di voto.
Il turno elettorale era previsto per la fine della primavera, ma inevitabilmente è stato rinviato dopo lo scoppio dell’emergenza Coronavirus. Adesso è tornato d’attualità parlare di elezioni e a farlo sono soprattutto i presidenti delle regioni del nord che, nonostante si trovino a governare territori che stanno pagando un prezzo altissimo in termini di vittime e malati, sono quelli pronti a riaprire l’Italia, anche prima del 4 maggio. Sull’argomento, dopo le dichirazioni di Zaia arrivano quelle di Toti: «Sulle elezioni insieme ai governatori Zaia, De Luca e ad altri, abbiamo già indicato al ministro degli Interni la data del 12 luglio nella considerazione che se riapriamo il paese non possiamo vietare il voto. Inoltre in autunno potrebbe esserci un ritorno del virus e una campagna elettorale lunghissima in una crisi sanitaria economica e sociale non farebbe bene al paese».
