Conte verso la Fase 2: nuovi fondi sanità e app “Immuni”

L'Italia verso la Fase 2. (Fonte: Fanpage)

La fase 2 si avvicina e l’esecutivo giallorosso si appresta a mette insieme i pezzi del puzzle preparato per l’evento più atteso da due mesi a questa parte. «Mi piacerebbe poter dire che possiamo riaprire tutto e subito, ma una decisione del genere sarebbe irresponsabile». Così recita un post su Facebook del premier Giuseppe Conte, riferendosi al piano nazionale che verrà messo in atto a partire dal prossimo 4 maggio, in vista di un allentamento delle misure di contenimento del Coronavirus attuate lo scorso 4 marzo. «In questa fase non possiamo permetterci di agire affidandoci all’improvvisazione pur di assecondare l’opinione pubblica», spiega il presidente del consiglio, sottolineando come entro questo fine settimana si conta di analizzare il piano di riapertura, approfondendo i dettagli. Sebbene questo verrà in parte commisurato alle possibilità e alle peculiarità di ciascuna Regione, tenendo conto di aspetti fondamentali come i flussi sui trasporti pubblici, Conte fa sapere che il Governo si assumerà «la responsabilità delle decisioni nell’interesse esclusivo del Paese» anche e soprattutto grazie ad «una preziosa base di valutazione degli esperti».

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, pronto a far ripartire il paese con la Fase 2 attraverso un attento piano di ripresa

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, pronto a far ripartire il paese con la Fase 2 attraverso un attento piano di ripresa

Sulla stessa scia delle parole del premier, le affermazioni del ministro degli affari esteri, Luigi Di Maio, il quale afferma in un’intervista sul quotidiano Avvenire quanto sia stato «doloroso spegnere i motori dell’Italia ed imporre incredibili sacrifici» ma «la vita viene prima di tutto». Ed è proprio verso la figura del capo di governo e sul suo ruolo di leadership che Di Maio invita tutti a «sostenere Conte», in vista soprattutto del Consiglio europeo del 23 aprile quando i Paesi membri dell’Eurozona verranno chiamati ad approvare il pacchetto di aiuti economici per il Coronavirus.

Fase 2: nuovi fondi per l’ampliamento di misure sanitarie contro il Covid-19

 

In questo clima di positività il Consiglio dei Ministri, su proposta del premier Conte, ha deliberato un ulteriore stanziamento di 900 milioni di euro da destinare all’acquisto di dispositivi di protezione individuale e di dispositivi medici. Questa somma verrà utilizzata dal commissario straordinario Domenico Arcuri «per l’attuazione ed il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica», tra cui si registra anche l’ampliamento di strutture ospedaliere, sia definitive che temporanee, per la cura di pazienti affetti da Covid-19. Dall’altra parte, invece, è la Protezione civile ad aver pubblicato due nuovi bandi: uno per il reclutamento di 500 medici e l’altro per la selezione di 1500 operatori sociosanitari che verranno inseriti nelle strutture sanitarie più colpite dall’emergenza. Sarà possibile presentare la propria candidatura fino alle 16:00 di giovedì 23 aprile per quanto concerne il primo, mentre fino alle 20:00 del 22 aprile per il secondo.

Brusaferro, presidente ISS, che invita a riaprire le attività produttive ma con cautela

Brusaferro, presidente ISS, che invita a riaprire le attività produttive ma con cautela

Anche il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), Silvio Brusaferro, appoggia la riapertura delle attività produttive e allentare le misure del lockdown, rimanendo comunque sull’attenti al fine di «misurare ciò che avviene e fare un passettino in avanti di settimana in settimana». «Ora dobbiamo affrontare un’altra fase altrettanto delicata», continua Brusaferro, ribadendo che «con cautela» si proverà a far «ripartire nei singoli settori», con l’obiettivo finale di «avere un vaccino ed immunizzare tutti i cittadini». Rimane il pugno duro, invece, sugli assembramenti: «Siamo tutti consapevoli che oramai i raduni di centinaia o migliaia di persone in spazi ristretti non sono più consentiti».

“Immuni”: la nuova app di tracciamento dei contatti Covid serve davvero? 

Lo stesso Brusaferro che, pochi giorni fa, ha commentato con soddisfazione l’entrata in vigore di un nuovo «strumento che velocizza il tracciamento dei contatti»: “Immuni”, l’applicazione che, basandosi sull’utilizzo di tecnologia Bluetooth, traccerà il contagio da Coronavirus nel rispetto dei criteri di volontarietà e anonimato fissati dall’Unione europea.  Chi ha firmato l’ordinanza è stato il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, in cui è indicato il sistema di “contact tracing” della società Bending Spoons di Milano: «l’app da sola non serve a nulla», ha specificato Luca Foresti, Ceo del Centro medico Santagostino, in quanto «va inserita in una strategia ad-hoc del governo che aiuterà l’uscita dalla crisi nella fase 2», fatta soprattutto di test e gestione territoriale della salute.

Le caratteristiche della nuova app, Immuni, per il tracciamento dei contagi per Covid-19

Le caratteristiche della nuova app, Immuni, per il tracciamento dei contagi per Covid-19

Se da una parte, così, la sicurezza diventa il tassello fondamentale da proteggere, dall’altra anche la volontarietà dell’app stessa è una ramificazione importante da tenere in considerazione: secondo uno studio Oxford, infatti, un’app per essere efficace deve coprire circa il 60% della popolazione. Il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, così, per garantire l’efficacia del sistema, lancia un appello agli italiani affinché scarichino l’app ed evitare di ricevere limitazione degli spostamenti, fermo restando che Immuni resterà comunque volontaria. L’app, ad ogni modo, è finita sotto la lente d’ingrandimento del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (COPASIR), al fine di verificare il suo «impatto sul sistema complessivo delle libertà, delle garanzie e della certezza che non vi possano essere soggetti ostili all’interessa nazionale», come affermano i componenti del Comitato Antonio Zennaro (M5S) ed Enrico Borghi (PD). In un programma fitto di impegno, sta per iniziare la fase 2: Governo, sanità e popolo sono pronti a rimettere in moto la nazione dai nastri di partenza.