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Quattro maggio nuova “festa della Liberazione”? Gli scenari della riapertura

Le ipotesi di riapertura dell'Italia tutte convergono su un comun denominatore: uso di mascherina e distanziamento sociale

Oramai manca solo l’ufficialità, ma la tanto agognata Fase 2 inizierà il prossimo 4 maggio. Il governo allenterà le limitazioni imposte per contrastare la diffusione del Covid-19, come annunciato già dalle parole dello stesso premier Giuseppe Conte: «Stiamo lavorando sulla Fase 2 che, ragionevolmente, comincerà dal 4 maggio». Allo stato attuale resta impensabile andare oltre le semplici ipotesi su come verrà gestita la situazione e su come si mostrerà il Paese dopo quasi due mesi di lockdown. Così come è impensabile attendersi che la vita torni quella di un tempo: affinché ciò accada, infatti, sarà necessario attendere una cura o l’arrivo del vaccino. I tempi di convivenza con il nuovo Covid-19, dunque, si annunciano essere piuttosto lunghi, non solo per il compito del Governo di predisporre la ripresa tutelando la salute dei cittadini, ma anche per la necessità di evitare il generarsi di nuovi focolai o seconde ondate epidemiche.

Cosa succede dopo il 4 maggio? Scenari e ipotesi

 

 

Sembra molto accreditata la possibile scelta dell’esecutivo di far muovere i cittadini solamente con le mascherine, con uscite scaglionate per fasce d’età per evitare il proliferarsi di assembramenti di persone. Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, inoltre, la libertà di movimento di ciascuno cittadino non sarà comunque totale, sempre delimitata a motivi di lavoro, salute o stato di necessità: sarà ancora necessario, quindi, l’utilizzo dell’autocertificazione. Senza ombra di dubbio, invece, la limitazione che verrà posta ad anziani over 70, i soggetti più colpiti dalla pandemia, e ai minorenni. In un primo periodo di monitoraggio, inoltre, non sarà permesso lo spostamento in altre regioni e, in tal senso, i controlli saranno rafforzati e minuziosi. Le principali due novità però arrivano dagli incontri in famiglia e lo sport: nel primo caso, ci si può recare dai parenti solo a patto di mantenere la distanza di sicurezza di un metro ed indossando guanti e mascherine; nel secondo, invece, nonostante le palestre continueranno ad essere chiuse, sarà consentito allenarsi da soli, anche lontano da casa, ma sempre in virtù della necessaria distanza sociale e dell’uso delle mascherine di protezione. Il Governo, insomma, si affiderà al senso civico della popolazione.

La lente ripartenza dell'Italia: maggiore libertà di movimento, ma sempre nel rispetto del distanziamento sociale e uso di mascherine sanitarie

La lente ripartenza dell’Italia: maggiore libertà di movimento, ma sempre nel rispetto del distanziamento sociale e uso di mascherine sanitarie

Le scuole rimangono chiuse anche nel mese di maggio e, con molta probabilità, riapriranno a settembre, anche se sono al vaglio di studio ipotesi per campi estivi, in modo da dare supporto alle famiglie. Discorso diverso dovrebbe valere, invece, per le università che, attraverso le parole del presidente della Conferenze dei rettori delle università italiane (CRUI), Ferruccio Resta, dovrebbero riavviare la ricerca ed i laboratori, alternando comunque una modalità mista (presenza/distanza) nel rispetto del distanziamento sociale. Come riporta Virgilio.it, inoltre, i tribunali riapriranno l’11 maggio mentre attività produttive come quelle automotive, i mobilifici, il settore tessile e quello dell’estrazione di minerali potrebbero vedere la luce già a partire dall’ultima settimana di aprile. Per i bar, ristoranti e negozi la proroga di chiusura fino a metà o fine maggio sembra essere più che probabile, mentre rimarranno sicuramente chiuse le discoteche, con il dubbio circa i cantieri, dove sarà più difficile stabilire e garantire il distanziamento sociale.

Ripartono le filiere produttive del paese, se non con semafori rossi per evitare nuovi focolai di esplosione pandemica

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Per quanto riguarda i trasporti, il ministero sta studiando col supporto degli esperti misure per tutelare la salute dei lavoratori che dovranno spostarsi: le ipotesi al vaglio sono percorsi unidirezionali, posti a bordo ridotti e misurazione della temperatura in entrata. Il governo ha anche dato il via libera alla cura degli orti: sarà possibile spostarsi tra comuni per prendersi cura dei propri terreni, mentre resta il divieto per quanto riguarda i giardini delle seconde case. Se i parchi potrebbero riaprire, se non con alcune limitazioni, restano chiuse al pubblico le spiagge: sono ancora in fase di studio, infatti, le misure per l’estate, valutando l’ipotesi di ingressi contingentati. Chiosa, infine, sulle attività sportive: «Non do assolutamente per certa né la ripresa del campionato né quella degli allentamenti», ha infatti dichiarato il ministro dello Sport, Vincenzo Spadfora, rendendo ancora più incerto la ripresa del calcio in Italia. «Inevitabilmente il mondo del calcio deve ripartire e speriamo il prima possibile», ha aggiunto Spadafora, ribadendo comunque la necessità di «non farsi illusioni». «Prenderemo seriamente in considerazione questa opportunità», ha poi sottolineato, riferendosi alla possibilità di trasmettere delle partite in chiaro nonostante il confronto acceso con l’amministratore delegato Sky, Andrea Zappia, ed il presidente della Lega Serie A, Paolo Dal Pino. Tanti ok, invece, per il mondo della bici, del nuoto, del basket e del tennis, seppur intervallati da numerosi semafori rossi che ancora frenano la ripartenza ufficiale.