Politica

Sanatoria migranti, la goccia che ha fatto “rinsavire” il Governo

Braccianti irregolari in attesa si conoscere il loro futuro con la maxi-sanatoria della Bellanova

Doveva rappresentare il cavallo di Troia della ministra di Italia Viva al governo, per poi essere rimandata con un 6 politico, salvo infine diventare il punto d’incontro per mantenere in equilibrio il governo giallorosso. Questa è in sintesi la (breve) storia che sta attraversando la sanatoria proposta dalla ministra renziana all’Agricoltura, Teresa Bellanova, nell’ultimo incontro tra il presidente del consiglio, Giuseppe Conti, ed i capi delegazione dei partiti. La proposta prevede permessi di soggiorno temporanei per circa 600mila lavoratori agricoli e badanti irregolari: la ministra punta a portare a casa nel decreto di maggio, quello del Cura Italia bis, la norma che faccia emergere il lavoro nero degli immigrati regolari, regolarizzandoli.

La ministra renziana dell'Agricoltura, Teresa Bellanova, pronta a far passare la maxi-sanatoria per la regolarizzazione del lavoro a nero dei braccianti irregolari, badanti e colf, stranieri e italiani

La ministra renziana dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, pronta a far passare la maxi-sanatoria per la regolarizzazione del lavoro a nero dei braccianti irregolari, badanti e colf, stranieri e italiani

«Braccianti irregolari che lavorano nei nostri campi e donne che stanno nelle nostre famiglie come badanti a: sono tutti in nero e chiedo di regolarizzali con permessi di soggiorno temporanei di sei mesi rinnovabili», è stato il commento della ministra nell’ultimo incontro istituzionale. La stessa ha poi anche aggiunto quanto questa sia «una questione che va risolta in queste ore», potendo contare sull’appoggio della ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, nelle cui mani, per competenza diretta, sono le misure sulla regolarizzazione dei migranti.

Scontro nella maggioranza (e con l’opposizione): iniziale fumata nera+

 

È scontro, però, nella maggioranza sul tema: «No ad una sanatoria dei migranti nell’agricoltura stile Maroni», ha tuonato il capo politico del M5S, Vito Crimi, aggiungendo che comunque si continuerà «a dare massima disponibilità per fare emersione di lavoro nero». Parole che rischiano di aumentare il livello delle tensioni interne alla maggioranza dove, sul punto, esistono già posizioni diverse. «Non è il momento di piantare bandierine», è stato invece il commento del ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, che ha provato a disinnescare le tensioni facendo sapere quanto la proposta della Bellanova possa rispondere «non solo ad un’esigenza di giustizia anche economica». «La destra sta combattendo una battaglia vergognosa contro le regolarizzazioni», continua, ribadendo che l’unica alternativa sarebbe, pertanto, rappresentata da «irregolarità e sfruttamento dei lavoratori sia stranieri che italiani».

Lo scontro interno (ed estero) per l'approvazione della sanatoria pro-regolarizzazione del lavoro a nero della ministra Bellanova

Lo scontro interno (ed estero) tra Crimi, Provenzano e Salvini per l’approvazione della sanatoria pro-regolarizzazione del lavoro a nero della ministra Bellanova

La stessa destra che fa sentire la sua presenza nelle parole del leader del Carroccio, Matteo Salvini, il quale definisce «allarmante» la notizia che «un ministro di un settore strategico come l’agricoltura minacci le dimissioni perché al governo stanno litigando», ribadendo comunque la sua contrarietà ad una maxi-sanatoria di massa. Dopo la bocciatura della proposta, infatti, la stessa Bellanova ha reagito proprio minacciando le dimissioni: «La questione mi pone di fronte ad una riflessione attentissima», ha dichiarato, ribadendo come la sua non sia «una battaglia strumentale che riguarda il consenso del partito».

Intesa vicina: M5S vuole permessi sotto i 3 mesi

 

Oggi, invece, il “conclave” giallorosso sembra essere giunto ad un’insperata intesa: dopo un’altra giornata sull’ottovolante sbattendo contro il muro dei 5S, la soluzione che riguarda la regolarizzazione di braccianti, colf e badanti stranieri e italiani sta nello scogliere il nodo della durata del permesso di soggiorno. Gli stressi propositi bellicosi della Bellanova sono stati, stesso nella giornata di ieri, frenati sia dal suo stesso leader di partito, Matteo Renzi, che dal presidente Conte, i quali, in maniera unanime, hanno riportato la calma dichiarando che «non esiste alcuna ostilità nei confronti di un partito di maggioranza».

Ieri è arrivato il lasciapassare dell'ex-premier, Matteo Renzi, che ha anche calmato le acque dopo le minacce di dimissioni della ministra Bellanova

Ieri è arrivato il lasciapassare dell’ex-premier, Matteo Renzi, che ha anche calmato le acque dopo le minacce di dimissioni della ministra Bellanova

Oggi proseguirà una nuova riunione tra i ministri interessati, tra cui c’è anche la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, contraria alla sanatoria ma zavorrata dalla spaccatura interna al Movimento che vede i grillini di sinistra, capeggiata dal presidente della Camera, Roberto Fico, assolutamente favorevoli a procedere con la regolarizzazione. Sul tema, infine, sono interventi anche Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, ed il Papa: il primo ha specificato che la sanatoria rappresenterebbe «non soltanto un atto solidaristico ma anche di intelligenza per combattere il caporalato e la malavita organizzata»; Bergoglio, sulla stessa lunghezza d’onda, ha invece affermato la necessità di dare «dignità del lavoro a tutti i lavoratori in nero», ribadendo quanto sia fondamentale «rimettere al centro dell’agenda politica il bene comune umano e socio-economico».