Cronaca

Coronavirus, boom di contagi sul posto di lavoro: sono oltre 43mila

INFERMIERI

Nazionale. Sono oltre 43.000 le denunce di infortunio sul lavoro arrivate all’Inail fino al 15 maggio per contagio da Covid 19. Lo rileva l’Istituto spiegando che sono 171 quelle da infortunio mortale, la metà dei quali concentrati nel personale sanitario e assistenziale.

 

Le denunce di contagio complessive tra fine febbraio e il 15 maggio sono 43.399, seimila in più rispetto al dato del 4 maggio. I casi di infezione con esito mortale registrati nello stesso periodo sono 42 in più rispetto al monitoraggio precedente. L’età media dei lavoratori che hanno contratto il virus è di 47 anni per entrambi i sessi, ma sale a 59 anni (58 per le donne e 59 per gli uomini) per i casi mortali. Nove decessi su 10, in particolare, sono concentrati nelle fasce di età 50-64 anni (70,8%) e over 64 anni (19,3%). Il 71,7% dei lavoratori contagiati sono donne e il 28,3% uomini, ma il rapporto tra i generi si inverte nei casi mortali. I decessi degli uomini, infatti, sono pari all’82,5% del totale. L’analisi territoriale conferma il primato negativo del Nord-Ovest, con oltre la metà delle denunce complessive (55,2%) e il 57,9% dei casi mortali. Tra le regioni, invece il 34,9% delle denunce di contagio e il 43,9% di quelle di decesso sono avvenuti in Lombardia. Rispetto alle attività produttive, il settore della Sanità e assistenza sociale, che comprende ospedali, case di cura e case di riposo, registra il 72,8% delle denunce (e il 32,3% dei casi mortali), seguito con il 9,2% dall’amministrazione pubblica, con le attività degli organi legislativi ed esecutivi centrali e locali. L’analisi per professione dell’infortunato evidenzia la categoria dei tecnici della salute come quella più coinvolta da contagi, con il 42% delle denunce (più di tre casi su quattro sono donne), oltre l’84% delle quali relative a infermieri. Seguono gli operatori sociosanitari con il 21,6% (l’81,5% sono donne), , i medici con l’11,4%, gli operatori socio-assistenziali con il 7,8% e il personale non qualificato nei servizi sanitari e di istruzione (ausiliario, portantino, barelliere, bidello) con il 4,7%. Sulle denunce di infortunio mortale per Covid l’analisi per professione dell’infortunato evidenzia come circa la metà dei decessi riguardi personale sanitario e socio-assistenziale. Le categorie dei tecnici della salute (il 70% sono infermieri) e dei medici sono quelle più colpite dai decessi, con il 15,5% dei casi codificati per entrambe, seguite da quelle degli operatori socio-sanitari (10,7%), dagli impiegati amministrativi con l’8,3% e degli operatori socio-assistenziali (6%).