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Italia entra nello scenario 3: “Restate a casa”. Rt sopra 1,5: il dossier Iss ci richiude

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Italia entra nello scenario 3: “Restate a casa”. Rt sopra 1,5: il dossier Iss ci richiude

Sono “necessarie misure, con precedenza per le aree maggiormente colpite, che favoriscano una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e che possano alleggerire la pressione sui servizi sanitari, comprese restrizioni nelle attivita’ non essenziali e restrizioni della mobilita’”. Lo evidenzia il report settimanale ministero della salute-Iss, in cui si invitano nuovamente le Regioni/PA a “realizzare una rapida analisi del rischio e a considerare un tempestivo innalzamento delle misure di mitigazione nelle aree maggiormente affette”.

Il dossier

“Nel periodo 1-14 ottobre 2020, l’Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,50 (95% CI: 1,09 – 1,75)”, lo rileva il report del monitoraggio settimanale della cabina di regia ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità, sull’analisi dei dati dell’epidemia da Sars-Cov-2. E “sono riportati segnali di allerta della resilienza dei servizi territoriali in tutte le Regioni e province autonome”, quindi “l’epidemia è in rapido peggioramento e compatibile complessivamente con un scenario di tipo 3 con rapidità di progressione maggiore in alcune Regioni italiane: si riscontrano infatti valori di Rt superiori a 1,25 nella maggior parte delle Regioni- province italiane e segnali che si riesca solo modestamente a limitare il potenziale di trasmissione di SARS-CoV-2”. In conclusione “si osserva una rapida crescita dell’incidenza, impossibilità sempre più frequente di tenere traccia di tutte le catene di trasmissione e rapido aumento del carico sui servizi assistenziali con aumento dei tassi di occupazione dei posti letto ospedalieri sia in area critica che non critica”

“Restate a casa”

Alla luce dell’attuale situazione epidemiologica, “e’ importante limitare le uscite da casa allo stretto necessario”. Lo ha detto il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, nel video che accompagna il monitoraggio settimanale di ministero e Iss. Per Rezza e’ anche “importante continuare a tenere comportamenti prudenti, quale il distanziamento fisico, l’uso costante delle mascherine e il lavaggio delle mani”

Lo scenario 3

“Situazione di trasmissibilita’ sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo”. E’ questo lo Scenario 3, ovvero quello in cui attualmente si trova l’Italia: all’interno ci sono quattro sottoclassificazioni e il Paese e’ al momento al livello piu’ basso, quello in cui la classificazione del rischio settimanale e’ Bassa/Molto Bassa, anche se l’ipotesi e’ che si vada verso un peggioramento. Nello Scenario 3 – predispposto da Iss e Cts – i valori di Rt regionali sono compresi tra 1.25 e 1.5, numeri entro cui si riesce a limitare solo modestamente il potenziale di trasmissione del covid con misure di contenimento ordinarie e straordinarie. In questa fase c’e’ una piu’ rapida crescita dei casi rispetto allo Scenario 2 con la conseguente mancanza di capacita’ di tenere traccia delle catene di trasmissione e iniziali segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali entro due o tre mesi. Se la situazione di rischio alto dovesse persistere, si renderebbero necessarie misure di contenimento piu’ aggressive. Nella prima sottoclassificazione dello Scenario 3, quella appunto in cui si trova attualmente l’Italia, l’obiettivo e’ quello del contenimento e della repressione dei focolai tramite test, isolamento dei contatti stretti e a rischio, screening di alcune categorie della popolazione. Le precauzioni sono l’uso di Dpi, il distanziamento fisico, l’igiene individuale e ambientale. Riguardo a scuole e universita’, le lezioni possono svolgersi in presenza, obbligo di mascherina se non possono essere mantenute le distanze.