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Flop Natale, commercianti già pensano ai saldi: “Per regali spesa da 60 euro a persona”

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NAPOLI. “Noi abbiamo chiesto al governo che, almeno per il periodo natalizio, l’Iva sia cancellata. Questo per incentivare i consumi, dando fiato ai commercianti e ai loro clienti. E comunque di pensare ad abbassare o sospendere scadenze fiscali”. Piu’ che pensare a un possibile anticipo dei saldi, Vincenzo Schiavo, presidente Confesercenti Campania, chiede misure a suo giudizio incisive per la categoria, oltre ai ristori promessi. “L’allungamento dell’orario di apertura nel periodo natalizio – spiega all’AGI – non bastera’ a compensare le perdite della categoria, che si attende che sia piu’ che dimezzato il budget che ogni singola persona destinera’ i regali di Natale, complice la crisi economica e anche l’impossibilita’ di festeggiarlo con amici e parenti come in passato abbiamo calcolato che, rispetto ai 180 euro pro capite del 2019, quest’anno non spenderemo piu’ di 60 euro. Quindi chiediamo oltre ai ristori per quello che gia’ stato perso nell’anno che il governo faccia uno sforzo in piu'”.

 

Sul fronte di un periodo di ribassi coincidente con le festivita’ di fine anno, ci sono due anime: “Chi ha gia’ pagato la merce che ha in negozio e nei depositi – spiega Schiavo – non intende deprezzarla prima ancora di averla messa in vendita, e chi invece si trova ad aver fatto ordini e a dover pagare i fornitori e quindi preferirebbe realizzare subito. Credo che bisognera’ trovare un punto di equilibrio e quello di un anticipo indiscriminato dei saldi”.

 

Schiavo pero’ torna a sottolineare come nella comunicazione tra categorie produttive e governo “sia fondamentale la tempistica con cui vengono attivati nuovi provvedimenti”. “Ora si ragiona in termini di dpcm, e i provvedimenti entrano subito in vigore – esemplifica – come e’ successo questa volta. Il premier Giuseppe Conte ha annunciato giovedi’ che da venerdi’ tutto riapriva con l’orario allungato alle 21. Solo dopo nostra richiesta di spiegazione e insistenza, ha specificato attraverso un comunicato stampa scarno di 4 righe in serata che quanto detto non valeva per le zone rosse. Quindi qui in Campania ieri in molti hanno rischiato una sostanziosa multa per non essere a conoscenza di quest’ultimo passaggio e e per aver riaperto”.

 

“Il confronto con la categoria non deve mancare in modo da capire e decider insieme i tempi in cui dare effettivita’ a un provvedimento – ribadisce Schiavo – non puo’ esserci detto aprite o chiudete 24 ore prima o anche 48 ore prima di farlo, perche’ bisogna darci il tempo di organizzarci. E penso non solo ai commercianti, che devono riorganizzare se stessi e i loro dipendenti, ma anche ai ristoratori che oltre al personale hanno il problema delle scorte di materie prime. Tutto questo lo avevamo gia’ visto nel primo lockdown, ma pensavamo che nel secondo sarebbe stato evitato”.