La carica di vice-presidente del consiglio è stata finalmente assegnata e ora l’amministrazione Marino è a completo. Ci sono voluti quattro consigli con quasi dieci votazioni per arrivare ad eleggere il consigliere della maggioranza Daniele Esposito. Nel consiglio del 30 dicembre la minoranza, ancora ostinata, a non voler eleggere questa carica, si astiene in entrambe le votazioni. Alla fine nella seconda come anche nella prima l’ex assessore della giunta Maglione viene eletto con 10 voti e 6 astenuti.
La situazione era chiara sin dall’inizio: Daniele Esposito per arrivare ad essere eletto vicepresidente del consiglio poteva contare solo sui voti degli altri consiglieri della maggioranza. Costoro lo hanno appoggiato e all’unanime votato, facendo da tempo il suo nome. Certo non poteva contare sulla minoranza, in quanto ancora non si sentono di appartenere a questa amministrazione e inseguono la chimera del ricorso presentato dopo la chiusura del ballottaggio di inizio ottobre.
Dopo aver svolto brillantemente la carica di assessore allo sport, patrimonio ed edilizia e sportello giovani nel 2019 nella giunta Maglione ed esser stato confermato per ben due volte, alla prima da consigliere nell’amministrazione Marino arriva ad essere eletto come vicepresidente del consiglio. Non potevano scegliere, quelli della maggioranza, nome migliore. Umile, stacanovista e perspicace nell’occuparsi dei problemi che affliggono da anni il nostro Paese per Daniele Esposito esiste appunto il bene per Casavatore. Ma in lui alberga anche una vena filantropica verso le persone in cerca di aiuto.
Rispettoso e remissivo l’ex assessore perfino nel suo discorso di ringraziamento. “Esprimo grande gratitudine verso i miei colleghi della maggioranza che hanno scelto me e sono onorato di collaborare con il nostro presidente Silva. Nadia è una persona che prende sul serio il suo ruolo e sta sempre al servizio dei cittadini e dell’intera amministrazione. Spero quando mi sarà data occasione in sua assenza di svolgere al meglio questa importante carica che mi è stata concessa“.
