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E’ ancora scontro sulla scuola, i genitori che sono per la chiusura fanno ricorso alla Corte Europea

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NAPOLI. I sì Dad del gruppo Facebook ‘Tuteliamo i nostri figli in Campania’ e l’Aivec, l’associazione italiana vittime emergenza Covid, ricorreranno alla Corte europea dei diritti dell’uomo contro lo Stato Italiano ”perchè venga affermata la tutela del diritto alla salute da qualsivoglia pregiudizio derivante dal Covid 19”.

 

Lo annuncia il presidente dell’associazione, l’avvocato Pasqualino Pavone, che ha accolto le istanze del gruppo Facebook per il quale aveva già presentato ricorsi al Tar per scongiurare l’apertura degli istituti scolastici. ”Le istanze proposte alla magistratura amministrativa da parte dell’Aivec – spiega Pavone – aventi ad oggetto la violazione del diritto di precauzione con riferimento al diritto alla salute in difetto di istruttoria non hanno ottenuto una risposta istituzionale.

Si leggono, invece, numerose altre decisioni che militano in senso contrario e anche in tempi rapidi. È per tale ragione che l’associazione, anche con alcuni rappresentanti ricorrerà, contro lo Stato Italiano, all’organo giurisdizionale internazionale indipendente, Corte EDU, che ha lo specifico compito di giudicare in merito alle violazioni della convenzione europea (CEDU) anche al fine di ottenere un’effettiva tutela giurisdizionale”. Il presidente dell’associazione ha poi sottolineato che ”la forzata ripresa delle lezioni in presenza, dopo che lo stato di emergenza è stato prorogato fino al 31 aprile prossimo, costituisce grave violazione del principio di precauzione”.

”Per tale ragione – ha concluso l’avvocato – molti genitori in tutta Italia si sono uniti per chiedere l’utilizzo della didattica a distanza, presentando delle petizioni, formando degli osservatori locali per monitorare la situazione dei contagi e, da ultimo, impugnando anche con l’Aivec le ordinanze che hanno disposto lo svolgimento della didattica in presenza”.