Cronaca

TUTTI I NOMI. Corruzione e inquinamento, arresti eccellenti nell’inchiesta sui depuratori: 18 indagati

operazione camorra finanza

 

MARCIANISE/ACERRA/NAPOLI. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza e gli agenti della Questura di Napoli, coordinati dalla Procura, stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 16 persone e a 2 misure interdittive nei confronti di altrettante persone accusate, a vario titolo, dei reati di corruzione, riciclaggio, inquinamento ambientale, emissione di fatture per operazioni inesistenti e trasferimento fraudolento di valori.

 

Contestualmente, sono in corso sequestri di immobili, societa’ e denaro contante per un valore di oltre 4 milioni di euro. Questa nel dettaglio la composizione degli equipaggi in campo: Raggruppamento Campania dell’Esercito su base 7° reggimento bersaglieri, Polizia Municipale Ambientale di Napoli. Gestione e smaltimento illecito dei rifiuti e degli scarti delle lavorazioni i reati contestati.

 

I nomi

Nell’indagine figurano rappresentanti di forze dell’ordine, della criminalita’ organizzata, imprenditori e diversi amministratori pubblici della Sma Campania, come Lorenzo Di Domenico, direttore generale “pro tempore” della SMA, accusato di avere accettato la promessa di una tangente del 7% dell’importo pattuito per l’indebito affidamento con procedure d’urgenza dello smaltimento dei fanghi nei depuratori di Napoli Nord, Marcianise, Succivo, e Regi Lagni. Per Di Domenico sono stati disposti i domiciliari. Coinvolti negli episodi corruttivi, a cavallo tra il 2017 e il 2018, anche Luigi Riccardi (coordinatore degli impianti di depurazione della SMA Campania, direttore dell’impianto di depurazione di Napoli Est e all’epoca dei fatti anche dell’impianto di depurazione di Marcianise, per il quale il gip ha disposto gli arresti domiciliari, tra i destinatari delle 16 misure cautelari notificate oggi dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza.

 

Gli arresti domiciliari sono stati disposti anche Errico Foglia (direttore dell’impianto di depurazione di Acerra, all’epoca dei fatti gestito dalla SMA); l’ingegnere Giacomo Perna (responsabile della manutenzione presso SMA), il dirigente della Regione Campania Lucio Varriale e Agostino Chiatto, anche lui dipendente della SMA e segretario del politico Luciano Passariello. I reati ipotizzati dagli inquirenti sono, a vario titolo, a vario titolo dei reati di corruzione, riciclaggio, inquinamento ambientale, emissione di fatture per operazioni inesistenti e trasferimento fraudolento di valori.