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Il sindaco de Magistris perde pezzi, si dimette l’assessore de Majo: ecco le motivazioni

eleonora-demajo

NAPOLI. L’assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Eleonora De Majo, lascia l’incarico. ”Termina oggi la mia esperienza di assessora”, dice in una nota in cui spiega di aver maturato la decisione ”dopo aver riflettuto a lungo e non nascondo il grande rammarico di non poter portare a termine tante delle cose a cui stavo lavorando, così come quello di lasciare una squadra con cui in questo anno e mezzo abbiamo costruito un affiatamento incredibile e una comunità umana meravigliosa.

 

Condizioni necessarie per lavorare bene”. De Majo ha rassegnato le dimissioni al sindaco, Luigi de Magistris. Era entrata in Giunta appena un anno e mezzo fa nel corso di uno dei numerosi rimpasti di Giunta che hanno visto avvicendarsi a Palazzo San Giacomo una trentina di assessori nei due mandati targati de Magistris. L’ormai ex assessore sottolinea che non le è stato chiesto ”alcun passo indietro” ma afferma anche che ”da tempo non mi riconosco più in questo progetto politico e amministrativo”. A pesare sulla decisione, come la stessa De Majo riferisce, le vicende riguardanti la composizione della commissione tecnico-popolare per la scelta della statua di Maradona che – afferma – ”stanno assumendo la piega di un pesantissimo accanimento personale. Ma non devo in alcun modo giustificarmi perché sono scelte politiche fatte nella massima trasparenza e correttezza e che rivendico fortemente”. De Majo punta il dito contro l’amministrazione: ”Ritengo che ci sarebbe potuta essere una maggiore esposizione da parte dell’amministrazione a tutela di scelte che sono state fin dal primo istante condivise.

Ma non c’è stata e ne prendo atto”. Ma nel suo atto di saluto, l’ex assessore punta il dito anche contro la decisione di de Magistris di indicare Alessandra Clemente come candidata sindaco: ”Non ho mai fatto mistero dell’enorme scetticismo nei confronti dell’indicazione di un candidato sindaco per le prossime amministrative calata dall’alto e senza confronto con la città” dice e nell’evidenziare di non aver ”alcun pregiudizio” nei confronti della candidata, tuttavia ribadisce la sua convinzione che ”quella candidatura non sarebbe riuscita a interpretare né a farsi portavoce delle battaglie, delle rivendicazioni e delle scelte più radicali, innovative e progressiste che hanno caratterizzato le fasi migliori di questo decennio nè a costruire una visione di città inclusiva, capace di guardare innanzitutto alle fragilità e di sfidare l’asfittico dibattito tra ceto politico che si sta sviluppando alla viglia del voto. Ho atteso – va avanti – per capire se si sarebbero potuti creare presupposti per costruire una strada di condivisione, di confronto sul futuro della città ma a distanza di sei mesi la candidata lavora esclusivamente per se stessa e l’amministrazione appare sempre più distante dalla città reale e sempre più concentrata nella costruzione di partite interne che hanno il consenso elettorale come unico obiettivo”.

Nel concludere De Majo sottolinea che ”bisogna saper riconoscere quando arriva il tempo e non trascinarsi inerti rischiando di tradire la propria coerenza e la propria integrità. Lascio con il rammarico enorme di non poter accompagnare la mia città nel momento più atteso: la nuova alba, la ripartenza che sono convinta ci sarà e sarà bellissima perché la meritiamo”.