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De Luca non ha dubbi: «La Campania torna in zona arancione». Riaprono i ristoranti con limiti alla movida: le novità

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REGIONALE. Fuga in avanti del governatore della Regione Vincenzo De Luca che annuncia novità importantissime a partire già dalla settimana prossima, quando la Campania, secondo il presidente, ritornerà in zona arancione. Inoltre, l’ex sindaco di Salerno parla anche della riapertura dei locali fino a tarda sera purché si rispettino le regole basilari del distanziamento, evitando gli assembramenti, uso obbligatorio delle mascherine e controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine.

 

Del progetto di De Luca per il rilancio della Campania si è parlato durante il vertice che si è tenuto a Benevento, alla presenza del sindaco Clemente Mastella, di una delegazione di commercianti e ristoratori del Sannio.

Il governatore ha detto: «Con i commercianti abbiamo parlato di una situazione che sarà sicuramente di maggiore vantaggio per il mondo del commercio, per l’ambulantato già dalla prossima settimana. Credo che venerdì prossimo il Cts collocherà in zona arancione anche la Campania. Usciamo quindi fuori da questa cosa demenziale della zona rossa per la Campania.

Ho spiegato ovviamente che noi dobbiamo avere un limite che è quello della movida notturna. Non possiamo scherzare: a mezzanotte tutti a casa. Decidiamo la prossima settimana anche gli orari di apertura, soprattutto per i ristoranti per il servizio serale perché è evidente che il grosso dell’attività avviene di sera e non a pranzo. Anche lì dobbiamo definire un orario: 11,30 di sera o mezzanotte finisce l’attività di ristorazione ma l’importante è che dopo tutti vadano a casa perché se abbiamo migliaia di persone in mezzo alla strada nei fine settimana noi nel giro di due settimane torniamo in zona rossa. Su questo dobbiamo essere tutti responsabili.

Ovviamente questo significa un impegno delle forze dell’ordine perché la verità è che in questi tre mesi che abbiamo alle spalle il territorio italiano è stato abbandonato a se stesso. Siamo stati nelle mani del Padreterno perché non c’era una pattuglia in mezzo alla strada e avevamo centinaia di ragazzi senza mascherina».