Cronaca

Napoli, errore giudiziario su uno sgombero coatto. Ricorso al Tar per gli inquilini

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L’Italia è il classico paese che in una situazione, apparentemente normale, ci si deve sempre accanire contro il prossimo solo per il semplice motivo di fare giustizia che poi il tutto si trasforma in ennesimo sbaglio. Quanti ce ne sono lungo la penisola errori giudiziari che distruggono la vita delle persone. Questi non lasciano tregua e travolgono tutto per poi cancellare ricordi, emozioni, vissuti interi che vengono spazzati via senza dar respiro.

L’esempio lampante viene da Nap0li, precisamente tra Secondigliano ed Arzano, comune dove per arrivarci bisogna percorrere una rotonda e la famiglia, che sta subendo l’ennesima ingiustizia, è quella degli abitanti del civico 44 di via Limitone Gaetano e Ferdinando Ferrara e Arcone Gaetano. Nel ’90 la suocera del padre di Gaetano, Arcone Carmine, aveva fatto costruire l’immobile attraverso un atto notarile e poi pagato il condono cinque anni dopo e la pratica fu chiusa. Ora dopo tutti questi anni la Procura della Repubblica è tornata per farli sgomberare, ma gli inquilini hanno tutta la documentazione dalla loro parte e credono di non dover lasciare l’appartamento.

La situazione di sfollamento e anche di demolizione si era già presentata nel 1992 ma la suocera di Arcone aveva risolto con il condono e nel 1995 chiuse la pratica restando in quell’appartamento fino a che poi aveva lasciato i tre coinquilini attuali senza problemi. Nel 2005 la suocera di Carmine muore e nel 2006 facendo atto di successione al suocero Ferrara Gaetano dona l’immobile ai figli. Con il passare  del tempo nell’immobile vanno a vivere il donatore e il figlio più un nipote Arcone Gaetano. A distanza di anni poi nel 2016 arriva una lettera della Procura che cercava Ippolito Elena, la suocera di Carmine e non trovandola, in quanto deceduta, si sono informati e hanno trovato gli eredi e da lì i coinquilini vengono a conoscenza del fatto che la Procura intimava all’abbattimento.  All’improvviso questi signori si troveranno senza una casa con le cause ancora ignote visto che i documenti sono tutti in regola.

Durante tutti questi anni i coinquilini hanno pagato anche le licenze per aver cambiato destinazione d’uso all’appartamento e anche per questo tutto condonato. Non però per la Procura della Repubblica che non danno proroghe vogliono chiudere per forza la vicenda come sgombero. Non c’è nessun ultimatum o ulteriore ricerca tra pochi giorni i tre si trovano a sgomberare. Certo la Procura della Repubblica potrebbe aspettare la sentenza del TAR visto il ricorso degli inquilini che vogliono risolvere regolarmente. Intanto se sfrattati, oltre a perdere l’immobile della loro vita, dovranno trovare un altro e pagare il pigione avendo più spese mensili a carico in un periodo non proprio florido di aiuti statali.

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