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Campania verso giallo, De Luca stronca Governo: “Colori idioti, si rischia il rosso”

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REGIONALE. Si profila un’Italia tinta di giallo a partire da lunedi’, in concomitanza con le annunciate riaperture (che riguardano appunto le Regioni collocate nella fascia piu’ bassa di rischio).
A quanto si apprende, dalla cabina di monitoraggio settimanale ministero della Salute-Iss, riunita come ogni venerdi’ per valutare i dati, e’ emerso un quadro fatto di ben 16 Regioni in zona gialla, appena cinque in arancione e nessuna in rosso. Le regioni in arancione, costrette quindi per ora a perdere il treno delle riaperture, sarebbero Basilicata (rischio moderato, incidenza settimanale 201 casi per centomila abitanti), Calabria (rischio alto, incidenza 152), un po’ a sorpresa anche Sardegna (rischio alto, incidenza 132), Sicilia (rischio moderato, incidenza 175) e Val d’Aosta (rischio moderato, incidenza 227). Tutte le altre regioni sono in giallo, ossia Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Marche, Piemonte, Pa Bolzano, Pa Trento, Puglia, Toscana, Umbria e Veneto.

De Luca stronca i colori

“Penso che dobbiamo essere responsabili. Questa storia dei colori e’ una grande idiozia. Dobbiamo sapere che se vogliamo aprire – com’e’ necessario – le attivita’ economiche, dobbiamo avere grande senso di responsabilita’, tutti quanti. Se pensiamo, invece, di darci alla pazza gioia, ci giochiamo l’estate e torniamo in rosso”. A dirlo, questa mattina da Salerno, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca a margine dell’inaugurazione del Trincerone ferroviario Est.

Chi spera

Con la zona gialla da lunedì si potrà tornare a viaggiare tra le regioni (anche se col pass vaccinale) e riapriranno bar e ristoranti anche a cena ma solo all’aperto, teatri, cinema e tornerebbero gli sport di contatto come il calcetto anche senza docce. La Campania ha dati da zona gialla ma un dettaglio non può essere trascurato: è in arancione da appena una settimana e ne servono due con trend in calo per ottenere il passaggio o almeno così è sempre stato fino all’entrata in vigore del Dpcm di Draghi che riapre di fatto l’Italia dal 26 aprile.