Cronaca

Processo Cesaro, svolta per un indagato eccellente: ribaltone vicino

 

SANT’ANTIMO. Ribaltone vicino per un indagato eccellente dell’operazione “Antemio” che un anno fa portò a decine di arresti e a nuove indagini sui Cesaro. All’atto dell’udienza preliminare (che riguarda circa 40 dei 110 indagati) il tribunale di Napoli ha accolto l’eccezione di nullità procedurale sollevata dall’avvocato Mario Angelino in riferimento alla posizione di Pasquale Verde, pregiudicato di Sant’Antimo, attualmente in carcere perchè accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso proprio in riferimento a quest’inchiesta.

La posizione di Verde dovrà ora essere riesaminata alla luce di nuove indagini preliminari che però dovrebbero far scadere i termini per la custodia cautelare: le chance di una scarcerazione prima della conclusione della nuova fase investigativa sono molto alte.

L’inchiesta

Secondo l’impianto accusatorio della Dda di Napoli el comune di Sant’Antimo, in particolare, il clan Puca, come “capofila” unitamente ai Verde ed ai Ranucci, trasformatisi per certi versi in un’unica consorteria criminale; hanno esteso il loro controllo fino ad entrare nella pubblica amministrazione.

Gli indagati sono accusati a vario titolo dei reati di associazione mafiosa e concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione elettorale, tentato omicidio, porto e detenzione di armi da fuoco e di esplosivo, danneggiamento, trasferimento fraudolento di valori, estorsione, minaccia, turbata libertà degli incanti, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, favoreggiamento personale, rivelazione di segreti d’ufficio, al fine di agevolare le attività dei clan camorristici Puca, Verde e Ranucci operanti nel Comune di Sant’Antimo e limitrofi.