Sport

«Diego ucciso dai medici»: l’accusa choc dell’avvocato di una infermiera sulla morte di Maradona

maradona napoli

NAPOLI. “Hanno ucciso Diego”, ha detto ieri sera l’avvocato di una delle infermiere di Maradona, accusando i medici del leggendario calciatore argentino di essere i responsabili della sua morte. Rodolfo Baqué ha assicurato ai media che al campione del mondo 1986 sono stati somministrati farmaci psicotropi che gli hanno accelerato il battito anche se era in cura per una malattia cardiaca.

 

“C’è una responsabilità dei medici curanti. Ci sono state molti campanelli d’allarme sul fatto che Maradona sarebbe morto durante la notte. E nessuno dei medici ha fatto nulla per impedirlo”, ha detto. Baqué difende l’infermiera Dahiana Madrid, ascoltata ieri dalla procura di San Isidro, alla periferia di Buenos Aires, sulle circostanze della morte di Maradona il 25 novembre 2020. Come il resto dell’équipe medica che ha curato l’ex calciatore, Dahiana Madrid, 36 anni, è indagata per “omicidio semplice con presunto dolo”, reato punibile con la reclusione da 8 a 25 anni. L’accusa rileva che Maradona ha ricevuto cure “insufficienti” da membri dell’équipe medica.

“Quello che la Madrid ha fatto è rispettare le indicazioni dei medici curanti”, ha detto l’avvocato ai giornalisti. Diego Maradona, che soffriva di problemi ai reni, al fegato e al cuore, è morto di infarto da solo nella sua residenza di Tigre, a nord di Buenos Aires, poche settimane dopo aver subito un intervento chirurgico al cervello per un coagulo di sangue. Aveva 60 anni.