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Tragedia di Capri: occhi puntati sulle condizioni del bus. La Procura apre un fascicolo

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Un malore improvviso dell’autista, o un guasto meccanico del minibus precipitato nel vuoto. Il giorno dopo l’incidente di Capri, in cui è morto il giovane conducente del mezzo, si rafforzano le due ipotesi sulle cause di un episodio che avrebbe potuto avere conseguenze ancora più tragiche, visto l’affollamento del tratto di spiaggia su cui si è incagliato l’automezzo dopo essere precipitato dalla stradina soprastante. Il lavoro di tecnici e investigatori coordinato dalla procura di Napoli non sarà semplice: la rimozione del bus, rimasto praticamente incastrato alle spalle delle strutture di un lido, si annuncia problematica tanto da non far escludere che gli ‘accertamenti irripetibili’ sul mezzo si debbano svolgere in loco.

La procura ha aperto un fascicolo contro ignoti, probabilmente l’ipotesi di reato da approfondire sarà quella di disastro colposo. Sotto la lente dei pm ci saranno, tra l’altro, le condizioni dell’automezzo caduto e quelle del parapetto che non ha retto l’urto. “Da una prima analisi sembra che Emanuele abbia tentato di accostare il veicolo che purtroppo è precipitato: potrebbero aver concorso al tragico evento avarie del veicolo o anche irregolarità delle barriere di contenimento stradali. Perciò bisogna essere cauti e attendere i risultati degli accertamenti tecnici”, dice l’avvocato Giovanna Cacciapuoti, legale dei familiari di Emanuele Melillo, il 33enne autista morto ieri. Restano stabili le condizioni dei feriti. Ieri ben 23 persone erano state soccorse nel piccolo ospedale di Capri, e 15 di loro, in condizioni più gravi, trasferite a Napoli con una catena di elicotteri attivata dalla Asl. Tredici feriti sono ricoverati nell’ospedale del Mare, dove è stato creato per loro un reparto ad hoc: alcuni hanno riportato varie fratture e verranno sottoposti ad approfondimenti clinici, per tutti loro la prognosi è ancora riservata ma senza pericoli imminenti. I due bambini rimasti feriti sono invece ricoverati nell’ospedale pediatrico Santobono: le condizioni del piccolo di quattro anni colpito da trauma cranico non destano alcuna preoccupazione, mentre il ragazzino di 12 anni vittima di più fratture agli arti inferiori è stato sottoposto a intervento chirurgico.

Capri resta sotto shock, oggi con le bandiere a mezz’asta in memoria di Emanuele, l’autista precario napoletano ormai caprese d’adozione dopo i tanti contratti a termine rinnovati all’Atc, l’azienda trasporti dell’isola. Un video ripreso da una telecamera di sorveglianza mostra l’istante dell’incidente: il minibus carico di passeggeri sta percorrendo una stradina stretta ma rettilinea, in salita, e all’improvviso si accosta sulla destra, inclinandosi fino a sfondare il parapetto. La carreggiata era totalmente sgombra, dinamica che rafforza l’ipotesi del malore. Sarà l’autopsia, in programma domani, a chiarire le cause della morte dell’autista. (ANSA)