Cronaca

Allarme suicidi in città: famiglie terrorizzate dalle ‘challenge’ sul web

suicidio adolescenti

NAPOLI. Nuovo allarme suicidi a Napoli. E’ di qualche giorno fa la notizia di una ragazza molto giovane, una studentessa universitaria, che avrebbe scelto la morte lasciandosi cadere nel vuoto dal ponte di via San Rocco. Questo episodio si va ad aggiungere ad una serie di altri analoghi che fa crescere la paura per le famiglie.

Possono essere molteplici le fonti del disagio in questo periodo ancora segnato dalle limitazioni per il controllo della pandemia, quindi da una distanza sociale e una solitudine senza precedenti. Questa mattina, poi, un bambino di soli tre anni è precitato da un balcone situato al terzo piano di un palazzo in via Foria, antistante alla caserma Garibaldi.

Se per quest’ultimo, doloroso fatto di cronaca si può escludere la volontarietà del gesto, da quando la rete permette ai malintenzionati la diffusione delle cosiddette challenge (finti giochi orchestrati da menti diaboliche allo scopo di portare bambini e adolescenti ad atti di violenza contro se stessi), le preoccupazioni dei genitori sono a dir poco aumentate.

Ma l’allarme suicidi si estende anche agli adulti. Sempre nella giornata di ieri, infatti, un uomo, residente nella periferia di Napoli, è stato trovato morto all’interno della propria abitazione. Il decesso sarebbe stato causato da un colpo di arma da fuoco esploso sulla fronte. Aperte le indagini da parte della Polizia di Stato, privilegiata l’ipotesi della morte volontaria.

Questo timore, è bene sottolineare, non ha confini territoriali. Anche a Milano, negli scorsi giorni, in strana concomitanza con l’inizio del nuovo anno scolastico, si sono verificati ben due casi di suicidio tra gli adolescenti. E’ forse giunto il momento di prestare la giusta attenzione a un fenomeno che spaventa tanto per la sua imprevedibilità, quanto per la giovane età delle sue vittime.