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Benzina schizza alle stelle: l’Italia tra i Paesi più cari d’Europa

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Nuovo record negativo per la benzina, che dopo l’ultimo, ulteriore rincaro schizza alle stelle, toccando quota 1,670 ero al litro. Registrato un incremento del 20% rispetto al 2020: il prezzo del carburante non era mai aumentato così tanto nell’arco di un singolo anno.

Per ritrovare cifre che si avvicinano a quelle attuali, bisogna risalire addirittura al 2014, anno in cui si raggiunse il picco storico di 1,712 euro a litro, superato soltanto dall’1,786 al litro del 2012, ancora oggi il più alto della nostra storia recente. Ulteriore stangata, dunque, per un consumatore già messo alle strette dall’aumento di luce e gas.

L’Italia, secondo le stime effettuate nell’ultimo mese, è tra i Paesi più cari d’Europa sul fronte della spesa per il carburante. Attualmente, infatti, si spende di più soltanto in Finlandia (1,706), Danimarca (1,717), Grecia (1,702) e Paesi Bassi (1,855).

Significativamente migliore, invece, la situazione delle nazioni a noi più vicine: Francia piuttosto stabile a 1,585 al litro, seguita dalla Germania con 1,544, dalla Svizzera con 1,470, dalla Spagna con 1,428 e dall’Austria con 1,321. Ma che impatto avrà questo rincaro sulla spesa annua delle famiglie?

Innanzitutto c’è da sottolineare che il consumatore ne risentirà sia direttamente che in maniera indiretta: oltre al più intuitivo aumento del costo del rifornimento alla pompa, c’è da considerare anche il rialzo della spesa relativa ai trasporti pubblici.

Secondo il presidente del Codacons Carlo Rienzi, le famiglie dovranno far fronte a un aggravio delle uscite per un ammontare di circa 324 euro annui, i quali, sommati ai circa 400 euro in più per luce e gas, rappresentano un problema di proporzioni a dir poco preoccupanti.