NAPOLI. Napoli è sempre stato uno dei luoghi più importanti della recitazione italiana, una sorta di teatro a cielo aperto che ha rifornito le scorte artistiche del Paese per moltissimi anni. Non si poteva dire lo stesso, però, fino a qualche tempo fa, per quanto riguarda il settore del cinema e, in particolar modo, delle serie TV.
A riportare Napoli nell’eccellenza anche in questo ambito, tuttavia, ci ha pensato Gomorra. Non si contano più sulle dita di una mano, infatti, i prodotti audiovisivi dalla qualità altissima nati, o comunque ambientati, nel capoluogo campano dopo lo straordinario successo della fiction ispirata dal romanzo di Roberto Saviano.
Facciamo alcuni esempi. Prima di Gomorra, l’unico prodotto televisivo di larga diffusione presso il pubblico nazionale era la soap opera Un posto al sole. Quest’ultima merita di certo rispetto, anche e soprattutto per la grande quantità di attori campani che ha saputo lanciare nel settore, ma è difficile paragonarla, in termini di qualità, ai lavori degli ultimi anni.
Stiamo parlando de L’amica geniale, de I bastardi di Pizzofalcone, de Il commissario Ricciardi, di Mina Settembre e chi più ne ha più ne metta. Il grande risultato raggiunto da queste produzioni, in termini di qualità tecnica e narrativa, lascia presagire una Napoli capace di competere con Roma per il ‘predominio’ nel mondo dell’audiovisivo.
Napoli, soprattutto grazie a quello che ci piace definire l’‘effetto Gomorra’, è tornata ad essere un luogo centrale nella narrazione dell’intero Paese, a dispetto di quanti la dipingevano come il motore malandato di un Sud che non sapeva fare altro che restare indietro. Adesso, allora, quale sarà il prossimo, stupefacente traguardo?
