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Regioni e colori, si chiede un cambio di valutazione. Ecco le nuove regole in zona arancione

ministro speranza

Nazionale.  “Nonostante un quadro complessivo che dimostra sia nella diffusione del virus che nel numero di nuove ospedalizzazioni una situazione in costante miglioramento, il Piemonte ha superato in piccolissima percentuale (0,3%) uno dei parametri per il passaggio in arancione e su questo ha inciso evidentemente il ricovero delle persone non vaccinate, che continuano a occupare i 2/3 delle nostre terapie intensive e più della metà dei posti letto ordinari, ponendo il Piemonte così come altre regioni in Italia sopra la soglia di allerta – hanno spiegato il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Icardi –  bene però precisare che l’ingresso in zona arancione per le persone vaccinate non porterà nessuna privazione e ulteriori restrizioni nelle loro attività quotidiane e nella loro socialità”.

Continua intanto il dibattito sul sistema dei colori, con le Regioni che chiedono di superare totalmente questo meccanismo o limitarsi al solo mantenimento della zona rossa. “Oggi con l’estensione del green pass sostanzialmente superiamo quella che era una divisione a colori che introduceva limitazioni generalizzate per tutti i cittadini. E’ iniziato questo percorso con le Regioni e confido che nelle prossime settimana si possa arrivare ad una condivisione. Ferma restando la zona rossa, per le altre zone, credo che il sistema del green pass sia più puntuale” ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ospite di ‘Radio Anch’io’ su Rai Radio 1.

In Valle d’Aosta, da una settimana in zona arancione, “i dati di questa settimana collocherebbero la Regione in zona gialla e allontanano il pericolo di finire in zona rossa. Il passaggio in arancione, legato a pochi casi, ha causato un grave danno d’immagine alla Regione: questo in una stagione cruciale per noi e per tutto il settore del turismo invernale, che ha messo in campo un grande lavoro di preparazione e grandi attenzioni. Questo altalenare di situazioni, legato ai piccoli numeri della nostra Regione, è un segno di come sia necessario rivedere nel complesso il sistema delle regole e andare verso un superamento delle zone di rischio come inteso finora” ha detto all’Adnkronos Erik Lavevaz, presidente della Valle d’Aosta. ”Andiamo verso una convivenza con il virus, che possiamo affrontare con l’esperienza accumulata fin qui e con lo strumento imprescindibile della vaccinazione”, ha sottolineato ancora Lavevaz.

In Campania invece, da  lunedi è scattata la zona gialla. In sostanza per i campani,  non è cambiato nulla, visto che è sempre stato in vigore l’obbligo della mascherina all’aperto, anche nei mesi estivi.