Primo piano

Strangolata dal vicino di casa, dopo 6 ore termina l’autopsia: l’esito degli esami sul corpo di Rosa

elpidio d'ambra rosa alfieri

GRUMO NEVANO. Non avrebbe subìto abusi di natura sessuale Rosa Alfieri, la 23enne uccisa dal 31enne Elpidio D’Ambra a Grumo Nevano nel pomeriggio di martedì primo febbraio.

 

Gli esami eseguiti sul corpo di Rosa

I primi esiti dell’esame autoptico eseguito oggi nel centro medico-legale regionale di Giugliano in Campania, diretto dal dottor Maurizio Municinò, per il momento confermano i risultati degli esami esterni eseguiti sulla salma dopo il ritrovamento. Evidenti, invece, i segni di una colluttazione e di strangolamento. I periti hanno eseguito un primo esame esterno della salma e poi l’autopsia. Eseguiti anche specifici esami (una tac) e prelievi per accertare in maniera inequivocabile la presenza o meno di traumi anche frutto di eventuali violenze sessuali, finora sempre negate dall’assassino.

Autopsia durante 6 ore

Gli accertamenti medico-legali sono iniziati intorno alle 13,30 e si sono conclusi dopo oltre sei ore (intorno alle 19,45). Presente, all’autopsia, un consulente nominato dall’avvocato Maisto, legale di D’Ambra. L’avvocato Carmine Biasiello, legale della famiglia Alfieri, ha invece
preferito non nominare un consulente di parte. In entrambi gli interrogatori a cui l’assassino reo confesso è stato sottoposto, quello davanti agli investigatori e al suo avvocato Dario Maisto, la notte del 2 febbraio, e quello del 5 febbraio dinnanzi al gip di Napoli, D’Ambra ha sempre confessato l’omicidio sottolineando di non avere commesso e neppure tentato abusi sessuali sulla ragazza.

In entrambi i casi ha sostenuto di essere stato spinto ad uccidere da alcune voci che egli sentiva solo nella sua testa. Dalla notte del 2 febbraio scorso è chiuso in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Intanto stamattina anche il giudice per le indagini preliminari di Napoli Nord ha convalidato il fermo emesso dal pm Patrizia Dongiacomo.