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La crisi della Campania, in calo il numero di pizzerie: la fuga verso il Nord

NYPizzaPie

NAPOLI. “A Napoli c’è un calo del numero delle pizzerie mentre in altre regioni, come in Lombardia, i nostri marchi hanno aperto pizzerie che stanno avendo un grande seguito”.

Lo ha affermato l’assessore regionale al Lavoro, Antonio Marchiello, intervenuto all’audizione congiunta delle Commissioni permanenti Lavoro e Agricoltura a seguito delle recenti polemiche sul costo della pizza in alcuni locali del Nord. Marchiello ha riferito che “alla luce di ciò siamo disponibili ad interventi mirati per sostenere il settore ma è fondamentale fare rete”.

Le associazioni: anche a Napoli dovrebbe costare di più

”A Napoli purtroppo la pizza non si può vendere a 13-15 euro, è più difficile, anche se dovrebbe essere così perché Napoli è la patria della pizza e qui si dovrebbe vendere più cara che altrove ma ci si adegua al mercato cittadino”. A parlare è Antonio Pace, presidente Associazione Verace Pizza Napoletana, in occasione dell’audizione congiunta delle Commissioni consiliari permanenti regionali Lavoro e Attività produttive ed Agricoltura convocate a seguito delle polemiche degli ultimi giorni relative al costo della pizza in alcuni noti locali del nord. In audizione presenti anche i rappresentanti dell’Associazione Pizzaiuoli napoletani e del Pizza Village. Secondo Pace, le polemiche hanno focalizzato l’attenzione su ”un falso problema e il caso è stato creato ad hoc per fare pubblicità” ed ha aggiunto: ”Al Nord hanno costi diversi, più alti. Non parliamo del costo del prodotto che è assolutamente ininfluente rispetto al prezzo di vendita. E’ necessario parlare di tutto il contorno, dei costi accessori che al Sud sono più bassi fatta eccezione per la manodopera il cui contratto è nazionale”. E proprio rispetto alla tendenza a ritenere che a Napoli e al Sud i contratti di lavoro non siano applicati a regola d’arte, Pace ha affermato: ”E’ assurdo, i contratti si applicano a Napoli come in altri posti, ma come a Napoli a volte si deroga questo accade anche altrove perché non tutti sono buoni e non tutti sono cattivi. Ritengo che ognuno nella sua azienda, rispettando tutte le regole, deve riuscire a creare un prezzo di vendita, ma molte volte non c’è la capacità di calcolare un giusto prezzo di vendita avendo ben presenti tutti i costi e dunque qualcuno vende un po’ in perdita senza rendersene conto”.