Cronaca

Dà in escandescenze e distrugge il Pronto soccorso: è la terza aggressione in due giorni

289421387_1383074555523859_7374431677904961559_n

Napoli. Notte di inferno a Villa Betania, ospedale della periferia di Napoli, dalle immagini che ci giungono sembra che un paziente in escandescenza abbia distrutto tutto quello che aveva a portata di mano all’interno del pronto soccorso, ma soprattutto abbia sfondato la porta di ingresso del pronto soccorso.

Aggressioni al Cardarelli e al Vecchio Pellegrini

Non c’è pace per il personale ospedaliero, vittima di continue aggressioni. A Napoli nel giro di due giorni si sono registrati due diversi episodi di violenza.

Il primo è avvenuto il 29 giugno, poco prima della mezzanotte, al Vecchio Pellegrini.  Un infermiere in servizio al pronto soccorso è stato prima insultato e poi preso per il collo da un paziente positivo al Covid. Secondo una prima sommaria ricostruzione l’infermiere avrebbe impedito al paziente di mangiare una pizza nei locali del pronto soccorso. Per questo divieto sarebbe stato aggredito con violenza. Una pattuglia di carabinieri è intervenuta in seguito ad una chiamata.

Il 30 giugno, al Cardarelli un paziente, per questioni inerenti il rispetto della fila, ha discusso con una guardia giurata. L’ha strattonata e poi colpita con una testata in pieno volto. Dieci i giorni di prognosi per la guardia giurata. La diagnosi: frattura chiusa delle ossa nasali. L’aggressore, 63 anni, già noto alle forze dell’ordine, sarà denunciato dai carabinieri della stazione vomero Arenella per lesioni personali.

“La situazione è completamente sfuggita al controllo.”- commenta il Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio , membro della commissione sanità- “ e questo perché nonostante l’allarme, lanciato anche da noi già da diversi anni, non è mai stata adottata nessuna contromisura, non in maniera concreta. Per noi non vi può essere altra soluzione, per tenere la violenza fuori dagli ospedali, che prevedere presidi di forze dell’ordine, meglio ancora militari. Attendere oltre sarebbe una follia, bisogna intervenire prima che si verifichi qualcosa di drammatico.”