Già 10 i casi accertati

Allarme trichinellosi nel Sud Italia: cos’è, sintomi e come si trasmette

Sono già 10 i casi accertati. Ecco di cosa si tratta e come prevenire il contagio.

Allarme trichinellosi

Nazionale. È tornato l’allarme trichinellosi nel sud Italia. In Puglia, precisamente in provincia di Foggia, 10 persone sono risultate positive alla trichinellosi. Di queste una è ricoverata mentre per le altre è stato necessario comunque la visita in ospedale. Il servizio veterinario di igiene degli alimenti di origine animale della Asl di Foggia ha avviato le prime indagini e sembrerebbe che tutte le persone siano state a tavola dopo una battuta di caccia sui Monti Dauni e avrebbero mangiato carne di cinghiale di origine non controllata.

La trichinellosi è una zoonosi causata da vermi appartenenti al genere trichinella. Si trasmette all’uomo quando questi mangia carne non cotta infettata dal parassita. Questo arrivando a livello intestinale da origine a una nuova generazione di larve che migrano nei muscoli, dove poi si incistano.

Quali sono i sintomi

In genere nel nostro paese il veicolo di trasmissione è la carne suina, equina e più raramente i carnivori selvatici. I sintomi variano, c’è chi è asintomatico e chi invece ha sintomi gravi che se non curati possono portare anche alla morte. Chi viene infettato dal parassita trichinella accusa diarrea, dolori muscolari, debolezza, sudorazione, edemi alle palpebre superiori, fotofobia e febbre. La positività viene accertata da un esame del sangue che uscirà sballare in diversi valori come una marcata eosinofilia, leucocitosi, aumento degli enzimi muscolari.

Come si previene

Il modo per prevenire il contagio è molto semplice: basta evitare di mangiare carne cruda. Questa dev’essere ben cotta, anche 1 minuto a 65° bastano per rendere innocuo la presenza del parassita. Il pericolo in genere arriva da carni di animali di origine non controllata. Se non siamo in grado di conoscere se ci sia stata in precedenza un controllo trichinoscopico, è buona norma congelare la carne a lungo per almeno un mese a -15 gradi. Il freddo prolungato uccide infatti le larve.

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