Le vittime erano cognati

Duplice omicidio nel Napoletano, uccisi un uomo e una donna

L'uomo 29enne trovato in strada, la donna 24enne in appartamento

Generico giugno 2023

Sant’Antimo. Erano cognati le due vittime, un uomo ed una donna, uccisi stamattina a Sant’Antimo, in provincia di Napoli.
Secondo quanto al momento ricostruito, i carabinieri della compagnia di Giugliano sono intervenuti a piazzetta Sant’antonio per la segnalazione di colpi d’arma da fuoco. Sul posto, a terra, c’era il cadavere del 29enne Luigi Cammisa raggiunto da diversi colpi. Negli stessi momenti i militari sono intervenuti in un appartamento di via Caruso 17.

All’interno c’era il cadavere di Maria Brigida Pesacane, 24enne, anche la donna era stata colpita da alcuni colpi d’arma da fuoco. Le vittime sono cognati. Indagini in corso da parte dei carabinieri della compagnia di Giugliano e del nucleo investigativo di Castello di Cisterna. Non si esclude alcuna pista.

Ipotesi delitto passionale

Al momento gli inquirenti non  escludono alcuna pista, compresa quella passionale. Il principale sospettato, infatti, sarebbe all’interno dello stesso nucleo familiare dei due cognati.

 

“Da una parte c’è una fetta, anche consistente, della popolazione che si ribella alla violenza, ai soprusi, alle ingiustizie, dall’altra, invece, ci sono coloro che per risolvere i loro problemi, che siano personali, lavorativi, legati gli affari, leciti ed illeciti, fanno ricorso ai pugni, ai coltelli, alle mazze, alle pistole” – commenta il deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli- “Qualsiasi sia il motivo legato a questo delitto, non può esserci nessuna attenuante per chi ammazza senza pietà e deve, dovrebbe secondo i principi della giustizia, scontare il resto della propria vita in galera. Ci auguriamo che l’assassino venga al più presto individuato. Poi staremo a vedere se la giustizia farà il suo corso in maniera completa.”.

“È triste e doloroso commentare questa notizia proprio oggi che si ricorda Giulia ma non è qualcosa che ci lascia di sasso. Ormai la violenza è diventa consuetudine. La colpa va ricercata nella diseducazione, nella pseudo-cultura che propone certi modelli violenti e criminali ai giovani, al clima di tolleranza, ad un percorso penale troppo lento, impacciato e talvolta impreparato di fronte a certe situazioni.” – ha concluso Borrelli.

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