Causata dalle zecche

Malattia di Lyme, casi in aumento: sintomi e quanto è pericolosa

Aumentano sempre di più i casi di questa malattia causata da morsi di zecche. Vediamo quanto è pericolosa.

Malattia di Lyme

Nazionale. Di questa malattia se ne sente parlare sempre di più, stiamo parlando della malattia di Lyme. Il motivo è l’aumento delle temperature, l’allungarsi delle stagioni secche e con esso il periodo delle zecche sempre più lungo. La malattia di Lyme infatti ha come uno dei principali trasmettitori proprio le zecche.

A oggi è la seconda malattia infettiva degli Stati Uniti, subito dopo l’Hiv e infetta ogni anno più di 300 mila persone. Se a questi numeri si aggiungono quelli dei casi del resto del mondo, la stima cresce a dismisura. Dopotutto i più alti tassi di malattia di Lyme si trovano in Europa centrale (20,7%), Asia orientale (15,9%) ed Europa occidentale (13,5%), rispetto al 9% del Nord America.

Nell’uomo l’infezione colpisce prevalentemente la pelle, le articolazioni, il sistema nervoso e gli organi interni. Può manifestarsi con sintomi gravi e se non viene curata assume un decorso cronico. La sintomatologia della malattia, più frequente nei mesi estivi, generalmente consiste in una lesione cutanea caratteristica a forma di anello denominata dagli esperti ‘eritema migrante’, che può essere accompagnata da una sindrome simil-influenzale con febbre, brividi, mialgia e mal di testa.

I sintomi possono durare da settimane fino a diversi mesi e si possono sviluppare disturbi neurologici precoci caratterizzati da artralgie migranti, mialgie, meningiti, polineuriti, linfocitoma cutaneo, miocardite e disturbi della conduzione atrio-ventricolare. Per questo motivo la malattia di Lyme non va sottovalutata. C’è da dire che trattandosi di un infezione batterica la maggior parte delle manifestazioni cliniche della malattia di Lyme risponde agli antibiotici ma il trattamento della malattia in fase precoce risulta più efficace.