Alla masseria antonio esposito ferraioli

Nuovo raid alla masseria confiscata al clan

Locali devastati e merce rubata

Generico luglio 2023

Afragola. La masseria Antonio Esposito Ferraioli di Afragola è stata ancora una volta assaltata. Per la quinta volta.

Sono entrati in cinque, hanno sfondato le porte di ingresso, sono entrati negli uffici e nello shop e hanno preso di tutto, distruggendo quello che invece non interessava.

La masseria è un bene confiscato al clan Magliulo di Afragola e le cooperative del terzo settore che lo gestiscono hanno subito fin dall’inizio intimidazioni.

“Non c’è pace per la Masseria Antonio Esposito Ferraioli di Afragola, il bene confiscato alla camorra più grande dell’area metropolitana di Napoli.

Ancora una volta è stata presa di mira da delinquenti che hanno sfondato le porte d’ingresso degli uffici rubando quel che potevano e mettendo tutto a soqquadro.

Un’azione di questa portata per ‘assalire’ uffici dove di sicuro non ci sono casseforti. Una considerazione che spinge a credere che questo furto sia l’ennesimo atto di intimidazione. Un atto di intimidazione al quale si deve rispondere, con atti simbolici come la solidarietà, scontata, ma anche e soprattutto con atti concreti da parte di chi ha il dovere di difendere il bene confiscato più grande dell’area metropolitana di Napoli: il Comune di Afragola.

Se davvero il sindaco Pannone vuole difendere la legalità, si impegni personalmente per garantire che i lavori in corso vadano avanti e si arrivi al più presto all’inaugurazione di tutto quanto è previsto.

Il Sindaco si liberi dei lacci che lo frenano, lacci messi da chi non vuole che la Masseria Antonio Esposito Ferraioli continui a portare avanti la storia di riscatto e legalità avviata sei anni fa quando la Masseria dove venivano decisi gli omicidi della faida tra i Moccia e i Magliulo fu finalmente data agli afragolesi e a quanti vogliono vivere quell’area per dimostrare che la camorra può essere sconfitta.”- il duro attacco del consigliere comunale di Afragola Antonio Iazzetta.

Altrettanto pungente è stato il commento del deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli informato dell’accaduto dallo stesso Iazzetta:

“Quando si tratta di lotta alle mafie e del ripristino della legalità sono in tanti ad unirsi al coro di parole ma, oltre alle chiacchiere, ci sono ben pochi fatti. La conversione, la riassegnazione ed il riutilizzo dei beni confiscati sono elementi di vitale importanza per il contrasto alle mafie, sia per un valore simbolico che per quello strettamente operativo, riconvertendo all’economia legale ciò che nasce da quella illecita e criminale. È come il fiore che nasce dal letame.

Eppure, nonostante la grande rilevanza che ha tale argomento, sono ancora enormi gli ostacoli burocratici che rallentano le procedure in maniera avvilente. La macchinosità dell’iter burocratico, che porta a lentezze elefantiache, scoraggia le associazioni e i volontari che scelgono di intraprendere questi percorsi e, allo stesso tempo, danno tempo e modo ai clan di meditare vendette supportate dal fatto che lo Stato sembri dimenticare certi argomenti. Lo denunciava anche Falcone più di 30 anni fa. Cosa è cambiato? Nulla.

Noi stiamo lavorando ad una ‘rivoluzione burocratica’ in tale contesto e ci auguriamo che il Governo ci supporti.”

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