Il verdetto

Appoggio al commando per l’agguato, ergastolo confermato

Castaldo fu ucciso a colpi di kalashnikov mentre si trovava all'interno di un  bar

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CAIVANO. Confermato l’ergastolo per per Salvatore Russo, accusato di essere stato lo specchiettista dell’omicidio di Pasquale Castaldo, assassinato nel settembre 2013 in un bar di Caivano a colpi di kalashnikov. La Terza Sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli ha ribadito il verdetto già emesso in primo grado un anno e mezzo fa.

Russo, rappresentato dagli avvocati Alfonso D’Avino e Bianco, era l’unico imputato visto che gli altri ancora in vita che eseguirono la missione di morte, Carlo Oliva e Antonio Di Buono si sono pentiti e sono stati giudicati in un altro procedimento. La parte civile, Immacolata Castaldo, sorella della vittima è stata assistita dall’avvocato Pasquale Delisati ed ha visto riconosciute anche in secondo grado le sue ragioni.

Castaldo fu ucciso a colpi di kalashnikov mentre si trovava all’interno di un  bar di Caivano. Secondo l’accusa Antonio Di Buono era stato l’esecutore materiale, Carlo Oliva l’autista che aveva accompagnato Di Buono mentre Salvatore Russo aveva fornito supporto operativo procurando la Fiat Punto utilizzata per l’agguato e fuggendo insieme ad un indagato poi deceduto da specchiettista per individuare la vittima. Il tutto con l’aggravante di aver favorito il clan La Montagna.

 

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