Ancora invio di bollette folli

A 93 anni riceve maxi bolletta del gas: “Oltre 2mila euro quando lo scorso anno ne pagavo 600”

Prosegue l'invio di bollette folli con prezzi elevatissimi e tariffe senza senso. Il caso di una donna 93enne.

Rincaro bollette estate

Nazionale. Continua la nostra analisi nel mondo delle bollette. Già alcuni giorni fa avevamo segnalato la notizia che numerose famiglie stanno ricevendo bollette salatissime per il primo bimestre dell’anno. Bollette totalmente fuori canoni e rivisti al rialzo rispetto a quando si pagava lo scorso anno. Il motivo è dovuto al passaggio dal mercato tutelato a quello libero. Moltissimi gestori subentrati stanno facendo dei calcoli stimati e non effettivi perché ci sono contatori non connessi per cui non possono stabilire il reale consumo. Così si stanno susseguendo i casi di bollette fuori luogo.

Come quella ricevuta dalla signora Maria di Padova che a 93 anni con un appartamento di 64 metri quadrati, ha ricevuto una bolletta del gas di 2.452 euro relativi ai consumi di dicembre e gennaio. Una cifra spropositata visto che lo scorso anno ne aveva pagati 600 euro con gli stessi consumi. La signora insieme alla nipote hanno deciso di non pagare e di agire per vie legali.

In pratica si sono ritrovate a pagare una tariffa di 1,5 euro a metro cubo quando nel 2019 avevano sottoscritto un contratto a 0,279 euro al metro cubo. “Mia zia aveva anche chiesto se c’era un aiuto per la sua età avanzata, e le era stato proposto un contratto da 0,70 euro al metrocubo che aveva accettato. Troviamo, però, ingiusta l’applicazione della tariffa precedente. Abbiamo chiamato l’Enel contestando questa bolletta e hanno fatto una nota di credito. Poi, però, è arrivata nuovamente la fattura con la stessa cifra da pagare. Ci siamo sentiti presi in giro”, ha detto la nipote.

Dopo la nota di credito in pratica è arrivata nuovamente la bolletta e con le medesime cifre elevate. A quel punto si sono rivolte ad un avvocato.

Non rateizzate, impugnate le bollette e portatele agli enti di conciliazione perché quello a cui stiamo assistendo non è più sostenibile. Tutto questo deriva dai vecchi contratti che si sono autorinnovati con la comunicazione unilaterale, per cui viene mandata una semplice lettera nelle case dei consumatori ma senza che ci sia la notifica di ricezione quasi sperando che non venga letta. Oltre a mettere un tetto massimo al costo dell’energia bisogna mettere un tetto anche al costo del ricarico perché sennò i commerciali lo rivendono anche a 10 volte di più e si dà la possibilità a queste aziende di fare i famosi extraprofitti”, ha detto Marco Paccagnella, presidente nazionale di Federcontribuenti.