Alessia Pifferi, durante l’udienza di oggi 12 aprile, ha reso in aula delle dichiarazioni spontanee. Ha affermato di non avere mai voluto uccidere sua figlia e che la cosa non fosse assolutamente premeditata.
Inoltre ha affermato di esser estata “aggredita” verbalmente e fisicamente dalle altre detenute
Le novità
La donna, ricordiamolo, due anni fa circa lasciò morire la figlioletta Diana di appena 18 mesi di fame e di stenti lasciandola da sola in casa per 6 lunghi giorni.
Il Pubblico ministero ha affermato che la donna, madre assassina, aveva “tantissimi modi per salvare la bambina”, ma che non lo ha fatto.
Ricordiamo che l’imputata, circa 4 giorni dopo l’abbandono di Diana, poteva tornare a casa e salvarla… ma non lo fece
L’invalidità
L’avvocato Alessia Pontenani continua nella sua battaglia per dimostrare l’incapacità di intendere e di volere della sua assistita mostrando carte della scuola che attestano che Pifferi aveva l’insegnante di sostengo dalle elementari e proprio oggi in aula ha consegnato nuove carte a dimostrazione che la donna era portatrice di Handicap da bambina e aveva anche la legge 104.
Si richiede per questo la totale assoluzione per totale incapacità di intendere e di volere
L’integrazione di perizia
Chiesto dall’avvocato difensore dunque un’integrazione di perizia, che comunque è stata negata. “Sto già pagando il mio ergastolo avendo perso la mia bambina” avrebbe dichiarato Alessia sempre con atteggiamento freddo e senza versare mai una lacrima.
Certo è che ad oggi sembra quasi impossibile che si arrivi a una sentenza definitiva