Sapori ai quartieri

Teatro del Gusto parte col botto, 500 alla prima da Foqus tra cibo e vino

Una barra con oltre venti cuochi che si alterneranno nella preparazione comune di piatti sempre diversi, proposti ai visitatori

Generico maggio 2024

NAPOLI. Al via con successo, nei Quartieri Spagnoli, nella corte della Fondazione Foqus, la terza edizione di Teatro del Gusto, il Festival del vino e del cibo artigianale. Alla giornata inaugurale di ieri, cinquecento persone hanno affollato i banchi di assaggi (100 produttori di vino da tutta Italia, oltre 500 etichette in degustazione) e i numerosi eventi: incontri, seminari, laboratori, masterclass.

Si continua oggi, 5 maggio, e domani, 6 maggio, per tutto il giorno.

Un Festival interamente dedicato all’enogastronomia di qualità. Ai visitatori (il biglietto di ingresso si può comprare direttamente al botteghino), è fornito all’ingresso un calice personale da tenere stretto per tutto il percorso di degustazione.  Alla parte vini è affiancata la sezione cucina continua, il progetto di Mario Avallone. Una barra con oltre venti cuochi che si alterneranno nella preparazione comune di piatti sempre diversi, proposti ai visitatori.

Per le giornate di oggi e domani previsti la degustazione di quattro oli dagli Ovicoltori indipendenti, un seminario con assaggi sulla Cucina mediterranea; le Storie di fermentazione con Marco Ambrosino, Luigi Sarno, Carlo Di Cristo; e una conferenza con performance di Diego Sorba. Domani, gran chiusura con incontro con degustazioni sui Campi flegrei e l’evento finale con Gino Sorbillo, Ciccio Vitiello e Alessandro Lo Stocco che trasformeranno la barra di cucina continua in un palcoscenico a tutta pizza.

Il programma completo si può visionare sul sito del Festival: teatrodelgusto.net.

“Siamo molto soddisfatti di questa partenza – spiega Annamaria Punzo, ideatrice della manifestazione -. Contiamo di fare ancora meglio nei due giorni che restano. Abbiamo voluto coniugare la proposta enogastronomica di qualità con un lavoro sulla cultura del gusto e della terra. Le tre parole d’ordine del Festival sono: naturale, tradizionale, innovativo. Sono le nostre tre bussole per un appuntamento che è di proposta, di assaggi ma anche di riflessione, di comunità, di conoscenza. L’incontro con la città di Napoli è stato magico e naturale, sicuramente il primo di un lungo sodalizio”.