Dopo l'ammissione di effetti collaterali gravi

Astrazeneca, primo risarcimento in Italia: come richiederlo e a quanto ammonta

Dopo l'ammissione di effetti collaterali, Astrazeneca ora dovrà gestire le richieste di risarcimento.

astrazeneca ansa

Nazionale. È notizia recente di Astrazeneca che ha deciso di ritirare il suo vaccino contro il covid in tutto il mondo ufficialmente perché in circolazione ne sono rimasti troppo pochi. In realtà invece si è creato un vero caos dopo che l’azienda farmaceutica ha ammesso dinnanzi ai giudici la possibilità di un raro effetto collaterale che causa trombosi, anche mortali.

Per questo motivo Astrazeneca è a processo in Inghilterra. Anche in Italia ci sono diversi casi di persone che avrebbero avuto effetti collaterali al vaccino. Effetti che se accertati, potrebbero portare a corposi indennizzi o risarcimenti.

Le strade infatti sono due. La prima è quella che porta all’indennizzo e a dirlo è una legge, la 210/1992, secondo la quale “lo Stato è tenuto a pagare chiunque abbia riportato, a causa di vaccinazioni obbligatorie per legge o per ordinanza di una autorità sanitaria italiana, lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica”. 

La somma di denaro deve essere versata, a maggior ragione, anche per tutti coloro abbiano subìto lesioni o infermità permanenti circa “l’integrità psico-fisica, a causa della vaccinazione anti Sars-CoV-2 raccomandata dall’autorità sanitaria italiana”. In questi casi l’indennizzo “consiste in un assegno vitalizio e di carattere reversibile per la durata di quindici anni“. Procedimento chiaramente non automatico ma il tutto dovrà essere provato da un procedimento amministrativo certificato dall’Asl del proprio Comune di residenza. Se approvata, il paziente potrebbe percepire dai 1.740 e 1.949 euro ogni due mesi.

L’altra strada è quella del risarcimento per danni subiti quando viene certificata “una condotta dolosa o colposa”. 

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