Dopo l'operazione

Sequestro Pellini, le reazioni della politica. Il sindaco: “Riconosciute ragioni della città”

Legambiente e Libera: "Oggi finalmente chi inquina paga come c'è scritto nelle bandiere sui balconi"

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ACERRA. Le reazioni del mondo politico alla notizia del nuovo sequestro ai Pellini.

Il sindaco D’Errico

“Il sequestro di beni effettuato a carico degli imprenditori Pellini rappresenta un fondamentale elemento di supporto per le ragioni della città di Acerra in concomitanza con la procedura di ristoro avviata dal Ministero su istanza partita dall’amministrazione comunale e per la quale l’ente ha già chiesto un intervento diretto. Attendiamo fiduciosi gli sviluppi di questa nuova vicenda giudiziaria, che seguiremo con attenzione, con l’obiettivo di garantire al territorio il risarcimento per il danno ambientale accertato con sentenza definitiva.” ha dichiarato il sindaco Tito D’Errico.

Legambiente e Libera

“Bene il nuovo sequestro dei beni di 200 milioni di euro per i fratelli Pellini, condannati con sentenza definitiva per disastro ambientale. Dopo l’azione avviata dal ministero dell’Ambiente, forte segnale d’ attenzione della Direzione distrettuale antimafia guidata dal procuratore Gratteri. Le bandiere con il principio di “chi inquina paga”, esposto dalle finestre e dai balconi di Acerra da cittadini e associazioni devono diventare realtà. Ora si acceleri sulla bonifica per riconquistare la fiducia “perduta” nei confronti delle istituzioni da parte di chi attende da troppi anni il risanamento del territorio in cui vive, inquinati da ecocriminali e clan camorristici che hanno accumulato enormi profitti”.

In una nota Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania e Mariano Di Palma, referente di Libera Campania commentano il nuovo decreto di sequestro dei beni dei Fratelli Pellini è stato emesso dalla sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura partenopea.

L’opposizione

“Nel 2017 il vasto patrimonio dei predetti imprenditori era già stato oggetto di un sequestro di prevenzione sulla scorta degli esiti processuali che avevano portato alla loro condanna definitiva per il reato di disastro doloso continuato e delle indagini del G.I.C.O. di Napoli che avevano permesso di accertare la sproporzione fra i beni individuati e le disponibilità ufficiali dei proposti e di
dimostrare, altresì, che gran parte dei detti beni rappresentavano il frutto e/o il reimpiego di attività illecite” dichiara invece Coalizione Civica.

L’ambientalista Cannavacciuolo

 “Il nuovo provvedimento di sequestro del patrimonio dei fratelli Pellini, è un fascio di luce su un territorio violentato non solo dalle ecomafie, ma anche dai suoi complici”. E’ quanto ha affermato Alessandro Cannavacciuolo, storico ambientalista di Acerra, commentando il nuovo sequestro del patrimonio dei fratelli Pellini.

“Abbiamo sempre creduto nella giustizia, quella sana – ha aggiunto – ed oggi giustizia è stata fatta. Un risultato raggiunto grazie al lavoro di chi non si è mai girato dall’altra parte, come padre Maurizio Patriciello e tutte le associazioni ed i comitati del territorio, nonostante l’evidenza dei poteri forti. Ed ora è il momento che chi ha tentato di affossare il provvedimento di confisca paghi penalmente”. Cannavacciuolo, infine, ha ringraziato il Procuratore di Napoli che ha richiesto il nuovo provvedimento di sequestro. “Ringrazio il dottor Nicola Gratteri – ha concluso – per aver dimostrato che la giustizia esiste”.

 

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