Napoli: Cosa non si fa per un “click” in più. Così una coppia si è filmata e ha pubblicato il video sui social. Niente di male si potrebbe aggiungere…. Solo che i pericoli erano tanti, troppi, e non solo per loro
Il pericolo
Non solo entrambi erano senza casco, ma sul piccolo scooter c’erano anche due bambine, sempre senza casco, di cui una di pochi mesi. Erano in mezzo a loro. La coppia si mostra anche “sorridente” nel riprendere tutta la scena
La segnalazione
Il fatto è stato denunciato attraverso i social: “Una neonata, due bambine. Sembra quasi una sorta di asilo itinerante lo scooter di una coppia napoletana che trasporta sul veicolo, sistemandola tra loro sulla sella, una bambina di pochi mesi. Lo si vede in un video postato sui social che diversi utenti ci hanno segnalato.
Nello stesso video viene mostrato poi un momento diverso ma con una situazione analoga alla prima. Invece della neonata ci sono due bambine. Tutti, adulti ed infanti, viaggiano rigorosamente senza casco mentre la donna adulta, seduta sul lato posteriore del sellino, immortala la scena con lo smartphone verso la cui fotocamera tutti si voltano mostrandosi sorridenti, conducente incluso”.
La “gara”
“Ci sono adulti che fanno a gara a chi sia più irresponsabile e stupido. Trattano i bambini come oggetti da mettere in mostra mettendo in pericolo la loro incolumità. Il fatto poi che registrino queste scene assurde postandole sui social vuol dire o che non si rendono conto della gravità del gesto oppure, ancora peggio, che sanno benissimo quel che fanno ma vogliono sfidare le autorità perché tanto sanno che rimarranno impuniti. Non deve essere più consentito, vanno denunciati e puniti, e i bambini trattati come pacchi andrebbero allontanati dalle famiglie incapaci di garantire loro sicurezza.
Ci sono ancora troppe teste che sottovalutano il problema e anzi deridono noi che lo denunciamo. Se poi, non ce lo auguriamo, dovesse avvenire qualche tragedia .sarebbero pronti a scatenarsi con proclami. Noi vogliamo fare prevenzioni ed evitare che accadano drammi”
