Aggressione

L’AGGIORNAMENTO. Aggredito mentre tornava a casa da lavoro: “Nessun luogo ormai garantisce sicurezza”

L’AGGIORNAMENTO.

Quarto. Aggredito e accoltellato a Quarto. Si pensava fosse stata una rapina, ma non è così.

L’uomo è stato vittima di un raid punitivo da parte del figlio di un boss ma un raid punitivo per una lite sulla viabilità.

 

A raccontare questi retroscena così agghiaccianti è il figlio della vittima che raccontati tutto al deputato Borrelli.

La vittima, è un venditore ambulante, e prima di rincasare, si stava dirigendo in un luogo vicino al mercato di via Imbriani per pulire il proprio furgoncino.

Durante il tragitto ha avuto una lite con una ragazzo su uno scooter per motivi di viabilità.

Il ragazzo gli ha persino sputato in faccia. E si tratterebbe, secondo alcune fonti, del figlio di un boss di un clan di camorra ora in carcere.

 

La lite sembrava essere nata e morta lì ed invece, un gruppo di otto persone si sono fatte trovare sotto casa dell’uomo, tra loro c’era appunto c’era il ragazzo in scooter, come spiega il figlio della vittima.

Il gruppo ha poi aggredito l’uomo e lo ha accoltellato.

 

La vittima oltre alle ferite riportate, ha subito, a causa dello spavento, tre infarti.

 

“È ancora peggio di quel che credevamo” – dichiara Borrelli- “neanche nel Far West si tentava di ammazzare la gente solo perché non aveva ceduto il passo. Abbiamo chiesto ai carabinieri di indagare e di individuare tutti i responsabili di questa vile ed assurda aggressione che dovranno andare in galera. Questi episodi sono figli della mentalità camorristica, tramandata di padre in figlio, che ha trasformato la nostra terra in una giungla selvaggia. Estirpare tale mentalità con la forza, la presenza fissa dello Stato, condanne severe e rieducazione dovrebbe essere prioritario per il Governo.”

 

Quarto. Picchiato, rapinato e accoltellato mentre rientra a casa da lavoro.

 

Questo è ciò che è accaduto a un uomo di Quarto che stava rientrando a casa dopo il lavoro.

 

 

Mentre tornava a casa, sei banditi incappucciati lo hanno avvicinato, lo hanno prima minacciato e poi pestato a sangue, accoltellato e rapinato.

 

 

 

 

Questo è quanto riportato da alcuni cittadini al deputato Borrelli che ha poi pubblicato la notizia su un post di Facebook sulla sua pagina ufficiale.

 

 

“Nessun luogo ormai garantisce sicurezza. Il Ministro conosce la ricetta: più agenti e più videosorveglianza. Perché non la mette in pratica? Non esiste più posto sicuro per i cittadini, ogni angolo nasconde una potenziale insidia. Anche la strada di casa, luogo familiare che dovrebbe far sentire le persone tranquille e protette, diventano delle trappole, in alcuni casi mortali. Spesso neanche le proprie quattro mura sono sufficienti a tenere lontano delinquenza e violenza. Quindi dov’ è che una persona può sentirsi tutelata e al sicuro? Le strade non sono abbastanza sorvegliate e pattugliate. C’è carenza di agenti e di sistemi di videosorveglianza, senza tener conto che molto spesso i criminali, anche quando vengono catturati, vengono dopo poco rilasciati, permettendo agli stessi di nuocere di nuovo.  Per poter migliorare la sicurezza ci vogliono più agenti, più presidi di forze dell’ordine, più telecamere e pene più dure” Queste le parole di Borrelli riportate nel post.