Cronaca

“Questo campo non è buono”, rivolta dei migranti nel Napoletano

casavatore protesta di immigrati

REGIONALE. Vogliono una sistemazione adeguata . Così ieri mattina a Casavatore una cinquantina di immigrati ospitata in una struttura della cittadina ha invaso la strada per protestare. Una manifestazione pacifica ma convinta da parte degli stranieri che si sono armati di cartoni e pennarelli ribadendo le loro richieste sia in italiano (“Per favore questo campo non è buono”) che in inglese. Sul posto anche i carabinieri della Compagnia di Casoria: poco dopo la protesta è rientrata.

I DATI SULL’ACCOGLIENZA, ALLARME A MILANO. Mai così tanti migranti a Milano, con 6.011 presenze registrate fra centri di accoglienza, comunali e prefettizi, famiglie e centri per i senza tetto. Ma la città risponde grazie a un network ormai consolidato e alla collaborazione tra istituzioni che ha permesso di attuare la cosiddetta “relocation”, cioè il ricollocamento dei richiedenti asilo di Italia e Grecia verso altri stati dell’Unione Europea che hanno offerto quote di accoglienza. Il programma è stato avviato a Milano nel novembre del 2015: nel 2016 sono stati 50 i richiedenti asilo che hanno lasciato la città per altri stati d’Europa; da gennaio a giugno di quest’anno sono stati 290, e 172 sono i trasferimenti in corso.

In pochi mesi dunque da 50 si è passati a 462 ricollocamenti di richiedenti asilo che così hanno potuto e potranno raggiungere, legalmente e senza cadere in mano a trafficanti, i Paesi da loro richiesti: Germania (oltre 50%), Svezia, Norvegia e Finlandia (circa il 30%), Olanda (12%) e i restanti tra Lussemburgo, Belgio, Cipro, Svizzera, Spagna e Francia. “È indispensabile – ha dichiarato l’assessore al Welfare – che il Protocollo firmato dai comuni della Città Metropolitana sia attuato in tempi brevi. A Milano ospitiamo una quota di migranti ben superiore al numero a noi assegnato.

È veramente giunto il momento che ognuno faccia la propria parte. Sollecitiamo il Governo a dare una risposta sul tema della presenza dei cittadini diniegati, che dal prossimo autunno saranno la vera emergenza, istanza che il ministero dell’Interno continua a eludere. Sottolineo infine come a Milano, con la prima accoglienza e il sistema Sprar, che potenzieremo fino a 1.000 posti letto nei prossimi mesi, stia funzionando anche il programma di relocation, la vera risposta all’istanza umanitaria di centinaia di persone e un importante strumento di contrasto alla tratta di migranti presente anche a Milano, come provato dalle numerose operazioni di Polizia”