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Coronavirus, 250 morti e 15mila nuovi casi in un solo giorno: ecco cosa sta succedendo

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Da giorni i nuovi casi confermati di coronavirus continuavano a scendere. Alcuni scienziati hanno iniziato a ipotizzare, con molta cautela, un avvicinamento al picco dell’epidemia. I dati diffusi questa mattina dalle autorità cinesi invece sembrano mandare un messaggio del tutto opposto.

 

I nuovi casi confermati dalle autorità dello Hubei, la regione epicentro del contagio, sono improvvisamente schizzati a 14.840 rispetto ai 1.600 del giorno precedente, di gran lunga il balzo più alto dall’inizio della crisi sanitaria, portando il totale a quasi 50mila. Mentre i decessi sono più che raddoppiati in un solo giorno, da 94 a 242, portando il totale a 1310. Attenzione però. Alla base di questa impennata, hanno spiegato le stesse autorità sanitarie dello Hubei, c’è un cambiamento nei criteri di valutazione dei malati. Se prima solo i pazienti positivi “in laboratorio” al test con il tampone venivano conteggiati come “confermati”, ora è sufficiente una diagnosi “clinica”, cioè fatta in ospedale con una lastra al torace, se questa rivela delle lesioni tipiche di una polmonite. La scelta delle autorità cinesi ha l’obiettivo di isolare e trattare più velocemente i pazienti, anche quelli che non sono ancora risultati positivi al test di laboratorio. A Wuhan e nello Hubei, dove gli ospedali e i medici sono sotto una drammatica pressione, il personale sanitario ha avuto finora enormi difficoltà a testare velocemente tutti i sospetti: per l’enorme numero di pazienti, per la scarsità di kit e perché in diversi casi il tampone si è anche rivelato poco affidabile, rilevando l’infezione solo dopo diversi prelievi. Questi limiti hanno senza dubbio portato a sottostimare il numero di casi effettivi di sindrome Covid-19 (prima quei pazienti erano classificati solo come “sospetti”) e probabilmente anche numero di morti legate alla stessa. È possibile che in caso di morte di un paziente con sintomi, ma senza tampone positivo, il suo decesso non fosse conteggiato tra quelli dell’epidemia, cosa che invece avviene da oggi e spiega l’improvviso balzo nei decessi. Questo però non significa che l’epidemia stia accelerando o che la flessione registrata nei giorni scorsi, non solo nello Hubei ma anche in altre parti della Cina, fosse un semplice errore statistico. I dati delle ultime settimane scorsi restano comunque “coerenti” tra loro, pur se sottostimati.

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